イタリア学会誌
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フィレンツェ司教座聖堂参事会に見られる聖俗諸権力の関係 : Thesaurarius職(1293-1331年)を通じて
三森 のぞみ
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2002 年 51 巻 p. 54-75

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抄録

Il Comune fiorentino, con la creazione del Priorato nel 1282 e la promulgazione degli Ordinamenti di giustizia nel 1293, comincio a entrare nella sua vera fioritura politica, pur tuttavia sotto la tutela legale del Papato, da cui esso si libero solo all'inizio del Quattrocento dirigendosi verso lo stato territoriale. Nei complessi rapporti fra il Comune fiorentino e il Papato la Chiesa locale e per la sua funzione intermediaria, uno dei punti di intersezione piu importanti. In questo ambito fu creata la dignita del Tesoriere proprio nel 1293 all'interno del Capitolo cattedrale, il quale formava il nucleo del potere ecclesiastico locale insieme al vescovo. Le vicende che riguardano la nuova dignita vengono rintracciate nei documenti diplomatici conservati nell' Archivio Capitolare di Firenze. La tesoreria fu istituita similmente a un nuovo canonicato per iniziativa del vescovo Andrea de' Mozzi il quale intendeva aumentare la sua influenza all'interno del Capitolo. Con il consenso capitolare assunse la dignita Aldobrandino Cavalcanti, nipote del vescovo Mozzi e allora canonico di San Lorenzo. Verso l'inizio del 1297 Cavalcanti lascio la tesoreria con la sua secolarizzazione dovuta al matrimonio. E in questo momento che interviene il Papato. Il cardinale e legato pontificio Pietro da Piperno nomino come nuovo Tesoriere Giovanni Angiolini Machiavelli, il quale era un noto giurisperito e aveva forti rapporti con il Comune. La nomina indusse i canonici cattedrali a fare causa contro Machiavelli per i suoi passati "scandalosi" e la sua scarsa esperienza ecclesiastica. Nel 1301 venne sigillata la pace fra i canonici e Machiavelli, il quale riusci a riprendere la tesoreria con la decisione del cardinale legato Matteo d'Acquasparta. Machiavelli mantenne la dignita a lungo, tuttavia prima del 1317 gli successe Guglielmo Frescobaldi il quale la tenne fino alla sua morte avvenuta nell'estate del 1331. L'undici agosto, immediamente dopo la morte di Frescobaldi, il Capitolo cattedrale decise di abolire la tesoreria e il ventiquattro del medesimo mese ottenne l'approvazione all'abolizione dal legato papale d'Italia cardinale Giovanni Orsini. Ad Avignone il Papa Giovanni XXII, non ammettendo l'abolizione, nomino alla dignita Fredo Rinucci. Dopo le dure controversie fra il Papato e il Capitolo fiorentino, sembra che Rinucci abbia mantenuto il titolo di Tesoriere ma nessuno sicuramente gli successe nella carica. La ricostruzione delle vicende, l'esame delle diverse posizioni e dei diversi interessi fra il Capitolo cattedrale, il vescovo e il Papato offrono un'immagine vivida del sistema del potere ecclesiastico, ed inoltre le osservazioni delle attivita di personaggi particolari come Machiavelli offrono degli spunti per chiarire i rapporti interpersonali fra l'ordine ecclesiastico e quello civile a Firenze.

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