イタリア学会誌
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論文
『エルサレム解放』の7行目終わりの直接話法:配置の特徴と効果について
村瀬 有司
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2017 年 67 巻 p. 25-48

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抄録

La tendenza della strofa ad essere costituita da combinazioni di distici influisce sulla disposizione dei discorsi diretti in ottava rima: una ricerca generale sui discorsi diretti svolta dall’autore di questo contributo sui poemi eroici di Boiardo, Ariosto e Tasso [Murase 2017a] mostra infatti un’alta frequenza del discorso diretto che prende le mosse da un verso dispari (1˚, 3˚, 5˚, 7˚) concludendosi in un verso pari (2˚, 4˚, 6˚, 8˚). L’inizio del discorso diretto si trova spesso al primo verso, mentre la conclusione si trova, nella maggioranza dei casi, all’ultimo, e la struttura secondo la quale il discorso diretto si conclude alla fine dell’ottava è riscontrabile in più del 50 per cento dei casi.

Si trovano tuttavia anche casi, seppure non numerosi, in cui il discorso diretto non segue questo schema. Ad esempio, nella Gerusalemme liberata è possibile riscontrare una tipologia di discorso diretto che si conclude al settimo verso dell’ottava. Se ne trovano 25 esempi nell’intero poema (corrispondente al 5.2% del totale dei discorsi diretti presenti), mentre il numero si limita a 18 (il 2.1%) e a 8 (l’1.3%) rispettivamente in L’inamoramento de Orlando e nell’Orlando furioso. Questi numeri sembrano evidenziare una tendenza di Tasso a terminare i discorsi diretti al penultimo verso, invece di prolungarli all’ultimo verso della stanza che sarebbe formalmente il più adatto alla conclusione. Nel presente studio ci si propone dunque di chiarire quali siano gli effetti di questa tendenza.

Uno degli elementi che si ritiene indispensabile considerare a questo scopo è la natura della frase che segue il discorso diretto. Le parole dei personaggi terminanti al settimo verso, infatti, sono normalmente seguite da una breve descrizione che, posizionata alla fine dell’ottava, rappresenta distintamente la figura del parlante o dell’ascoltatore contribuendo alla valenza del discorso diretto stesso. Altro elemento non trascurabile sembra essere inoltre l’esistenza di battute terminanti a metà verso. Normalmente, nella maggior parte dei discorsi diretti in ottava si riscontra la tendenza contraria, vale a dire la conclusione del discorso diretto che coincide con la fine del verso. Nel poema tassiano, invece, è relativamente alta l’incidenza dei discorsi che si chiudono a metà verso, e tra questi sono più numerosi quelli che finiscono a metà del penultimo.

Questo studio muove in primo luogo da una selezione dei discorsi diretti sulla base di due funzioni caratteristiche della fine dell’ottava: conclusione e collegamento. Il discorso diretto e la descrizione collocata negli ultimi versi della stanza, infatti, sono artifici mirati sia a chiudere una scena in modo drammatico, sia ad aumentare le aspettative del lettore nei confronti dell’ottava successiva, sospendendo la narrazione.

Una caratteristica formale del distico in rima baciata viene presa in esame nella seconda sezione del lavoro, che si concentra sullo stretto rapporto emergente fra gli ultimi due versi di un’ottava, attraverso il quale si mostra di voler perseguire l’effetto di evidenziare il contrasto fra discorso diretto e descrizione e il rapido passaggio dal primo alla seconda.

La terza e ultima sezione analizza invece forme e figure retoriche della frase che segue il discorso diretto, osservandone gli elementi di connessione fra i due diversi aspetti, in particolare l’uso di ‘e’ congiunzione, che mostra di svolgere un ruolo assai importante, illustrando non solo lo scopo di contribuire a un celere passaggio dal discorso alla descrizione, ma anche la sua influenza sulla struttura grammaticale della frase descrittiva.

A conclusione di questa analisi, si evidenzia come gli effetti della posizione del discorso diretto all’interno dell’ottava finora poco considerati nelle ricerche, in realtà mostrino di meritare ulteriori approfondimenti.

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