イタリア学会誌
Online ISSN : 2424-1547
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ISSN-L : 0387-2947
38 巻
選択された号の論文の16件中1~16を表示しています
  • 原稿種別: 表紙
    1988 年 38 巻 p. Cover1-
    発行日: 1988/10/30
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
  • 原稿種別: 表紙
    1988 年 38 巻 p. Cover2-
    発行日: 1988/10/30
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
  • 米山 喜晟
    原稿種別: 本文
    1988 年 38 巻 p. 1-36
    発行日: 1988/10/30
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
    Cap. Introduttivo Una lettera di Leibnitz per celebrare le nozze di Rinaldo I d'Este In quella lettera L. dimostro la relazione antica tra Casa d'Este E Casa di Brunswick. L'influenza di questa scoperta sul destino di M. Cap. I I1 processo della ricerca co-operativa di L. e M. i L'inizio della corrispondenza tra L. e M. Sulle circostanze dell'inizio della corrispondenza. Sui consigli di L. sulla disputa di Comacchio. ii La proposta di M. della ricerca co-operativa sull'origine di Casa d'Este. M. propose anche un libro co-operativo, ma l'attitudine di L. era indifferente. La decisione di M. di scrivere sul tema da solo. iii Un piccolo e breve conflitto fra loro sulla dissertazione latina sull'origine di Casa d'Este di M. L. proibi a M. di pubblicarla diplomaticamente. I1 contenuto della dissertazione e la genealogia trovata. Cap. II I1 fallimento della ricerca co-operativa di L. e M. i Lo sviluppo tranquillo della ricerca co-operativa. La disputa sulla relazione tragli Obertenghi longobardi e gli Adalberti bavaresi di Toscana. I1 motivo politico di L. per entatizare la relazione e la concessione di M. sul punto. ii Un gran conflitto sul manoscritto di M. mandato in Germania. La lentezza di L. pareva a M. un sabotaggio per plagiare la sua scoperta degli Obertenghi. I diplomatici estensi a Londra complottarono con Newton contra L. le proteste di L. Coutra duca d'Este e contra M. iii Sul risultato della ricerca co-operativa. Un gran successo quasieternale. La simpatia di M. per la nazione longobarda. La cultura medidoevale riscoperta. -fine-
  • 長神 悟
    原稿種別: 本文
    1988 年 38 巻 p. 37-51
    発行日: 1988/10/30
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
    In italiano esiste un tipo di derivazione per cui si ricavano sostantivi da verbi eliminando la desinenza dell'infinito e sostituendovi una -o (forma maschile)o una -a (forma femminile) , ad esempio, accenno de accennare, compra da comprare, e cosi via. Tali sostantivi, chiamati " deverbali senza suffisso" o " deverbali a suffisso zero" , si trovano anche nelle altre lingue romanze e rispecchiano lo stesso tipo di derivazione che esisteva gia in latino. Ma sono assai pochi gli esempi latini, fra cui citeremo PUGNA da PUGNARE, LUCTA da LUCTARI, DOLUS da DOLERE, e puo darsi che questi deverbali latini si siano sviluppati originariamente, come sostiene il Malkiel, in una particolare classe sociale, cioe nell'ambiente dei militari e degli atleti a cui sarebbe piaciuta tale derivazione di carattere semplice e immediato. I deverbali a suffisso zero che appaiono gia abbastanza numerosi sin dai primi tempi della lingua italiana aumentano col passare del tempo e ancora oggi non hanno perso la loro forza produttrice come dimostrano le parole immobilizzo o sorpasso di formazione recente. Fra i circa 1700 deverbali senza suffisso raccolti dal Tollemache ci sono due gruppi diversi che si devono distinguere dal tipo normale di deverbali. I1 primo gruppo, che e costituito da sostantivi come (il) caccia, (il/la) procaccia, (Ser) Contrapponi ' saccente', (il) dormi, deve essere riunito col gruppo dei sostantivi composti tipo portabandiera, mettibocca, apribottiglie, sia dal punto di vista semantico- ambedue i gruppi significano quasi sempre l'agente del verbo sia umano che non-umano anziche l'azione stessa del verbo-sia da quello morfologico-in tutti e due i gruppi i verbi in-are si riducono in-a, i verbi in-ere e in-ire si abbreviano in-i, si hanno i sostantivi maschili per i non-umani e quelli principalmente ambigeneri per gli umani. Il secondo gruppo, che include tali sostantivi quali doglia, voglia, contegno, sostegno, ecc. , non sembra suffragare l'ipotesi del Tollemache che ammette I'origine indicativale di questi (e di tutti gli altri) deverbali. Ora la parola doglia continua sicuramente quella latina DOLIA, plurale del neutro DOLIUM, attestate ambedue le forme nel latino tardo, e DOLIUM sara forse ricavato da CORDOLIUM 'crepacuore' che contiene l'elemento -DOLIUM che risale al verbo DOLERE. Visto che il latino adoperaba la desinenza-IUM per ottenere dei sostantivi a partire da verbi, come mostrano DESIDERIUM de DESIDERARE, GAUDIUM da GAUDERE, INCENDIUM da INCENDERE, non sarebbe del tutto infondato supporre gli etimi VOLIA, CONTINIUM, SUSTINIUM per voglia, contegno, sostegno. Anche la parola sedia, che si spiega di solito come la forma con metatesi di un antico sieda tratto dal verbo sedere, si potrebbe collegare direttamente a SEDIUM/SEDIA che appaiono nei documenti latini medievali con significati ' sedia' , ' dimora compestre' e ' sito' .
  • 山本 真司
    原稿種別: 本文
    1988 年 38 巻 p. 52-76
    発行日: 1988/10/30
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
  • 伊藤 博明
    原稿種別: 本文
    1988 年 38 巻 p. 77-103
    発行日: 1988/10/30
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
    Sul Pavimento del Duomo di Siena, si vedono le figure d'Ermete e delle dieci Sibille. Queste furono raffigurate da vari artisti sotto la guida del Rettore dell'Opera del Duomo, Alberto Aringhieri nel tardo Quattrocento. (1) Le Sibille furono originariamente profetesse in Grecia antica. Nel Medioevo, pero, erano considerate le donne che predissero la venuta del cristianesimo nelle varie regioni pagane. Anche Ermete, a cui erano attribuite le vaste opere, fu riferito come profeto egiziano sul cristianesimo, per esempio, nel Divinae institutiones di Lattanzio, ma Agostino accuso la falsita della dottrina ermetica nel suo De civitate Dei. (2) Nel periodo umanistico, il pensiero ermetico rigenero e venne divulgato in Italia. Marsilio Ficino, che tradusse il Corpus hermeticum, appoggiandosi sulle testimonianze di Lattanzio, insiste che Ermete vaticino la venuta di Cristo come le Sibille facero. La sua opinione ebbe una grand'influenza sui pensatori religiosi e filosofici del suo tempo. (3) Gli oracoli, che sono scritti presso le dieci Sibille, alludono alla nascita, al miracolo, alla flagellazione, alla passione, allla resurrezione di Gesu e al giudizio finale. Si pensa che le frasi d'oracoli sono prese principalmente dal Divinae institutiones. (4) Ermete si appoggia a una tabella, nella quale e scritta la frase che allude alla creasione del " Dio visibile, Figlio che e appellato il Sacro Verbo" , cioe, del Logos=Cristo prima d'incarnazione. Questa frase deriva dai flammenti che sono citati in greco presso il Divinae institutiones. Lattanzio, la cui opera fu utilizzata dal Rettore Aringhieri, dice che Cristo fu nato due volte; prima in spirito, poi in carne. Consultando questa opinione di Lattanzio, si conclude che sul Pavimento del Duomo, Ermete profezia Cristo nato in spirito e le Sibille profeziano Cristo nato in carne, ed Ermete e le Sibille rappresentano la significazione unificativa.
  • 服部 文彦
    原稿種別: 本文
    1988 年 38 巻 p. 104-123
    発行日: 1988/10/30
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー

    E. Garin definiva alla sua Storia della filosofia italiana la posizione del Pensiero del Machiavelli : " nel suo esame della esperienza politica egli non e uscito dal giuoco di forze delle signorie italiane del Quattrocento, ne ha saputo trovare un punto di riferimento in cui far convergere le sue osservazioni acutissime e, nel particolare, profonde. Nel particolare : una delle osservazioni piu giuste che siano state fatte r che, non certo meno di Guicciardini, Machiavelli e stato l'uomo dell'osservazione particolare, che sbocca nel consiglio tecnico, ma senza che si possa ritrovare in lui una salda teorica politica o una concezione dell'utile come sfera a se distinta ed autonomia, o una rigorosa impostazione del problema dei rapporti fra politica e morale (p. 726). " Questa esplicita conclusione veniva condotta da " un'ambiguita (p. 722) " intrascurabile trovatasi nel nucleo del pensiero del Machiavelli, per mezzo di esaminare sppratutto due delle sue terminologie come le parole-chiave : la " fortuna" e la " virtu" . " Ne ha saputo trovare un punto di riferimento in cui far convergere le sue osservazioni acutissime e, nel particolare, profonde" ; e, tra-l'altro, tanto importante da considerare di volta in volta. Secondo il Garin, quell' " ambiguita" tipica e propria del Machivelli non sarebbe niente altro che la vera figura del suo pensiero in cui, nonostante tante sue fatiche ed esasperazioni, prevalgano la negligenza del proprio intelletto el la mancanza della prospettiva generale. Mentre e veramente significativa la tesi di M. Santoro, che cerca d'interpretare qualcosa diversa o di piu per l'appunto nell' " ambiguita" del Machiavelli e che ha tendenza a riverarla in modo tanto fruttuoso quanto si puo ritirare dalla tentazione di scambiare il Machiavellismo per lui se stesso. Infatti, il Santoro he fatto testimonianza che il tema della " fortuna" accompagna tutto l'itinerario spirituale e culturale del Machiavelli (p. 298) , mettendo in rilievo sopratutto il suo motivo del descrivere con la salda constatazione della sua lezione e della sua esperienza ; e diceva che nel Machiavelli splende costantemente la panorama della " prudenza-fortuna" .Comunque, seguendo l'argomento del Santoro, vediamo il nodo del pensiero machiavelliano. Per cio, innanzitutto, ci cinviene chiarire il suo motivo dello studio, che successivamente fa rivolgersi verso il proprio metodo del Machiavelli. Ma donde nasca che le diverse operazioni qualche volta egualmente giovino oegualmente nuochino, io non lo so, ma desiderei bene saperlo…. Coi citando una versione della lettera scritta al Soderini, il Santoro dimostra il punto di partenza del Machiavelli : " Proporre, sia pure in via ipotetica, una soluzione razionale del problema significava non solo trarre dalla lezione dell'esperienza un nuovo criterio interpretativo della realta, ma anche misurare in una nuova dimensione i limiti e le possibilita dell''' agire umane (p. 237) " . E poi, " Il nuovo metodo…si fondava sulla constante cognizione" delle antique e moderne cose" sulla lezione degli antichi e sulla esperienza del mondo contemporaneo (p. 256) " . Se teniamo conto dello svolgimento del suo metodo lungo il tema della " fortuna" , e vero che nei primi anni del Cinquecento la sua " fortuna" era appunto come proiezione ideologica della realta contemporanea ; e cioe fermava nella definizione astratta e stabile, anche se Machiavelli ha restaurato la lezione dell'esperienza e stabilito il principio del " riscontro" e quello del valore determinato della " natura" nell'agire umano. Egli, pero, non aveva nessun intenzione di chiudersi a questa fortuna, che e, come diceva il Santoro, non solo il punto

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  • 中川 光
    原稿種別: 本文
    1988 年 38 巻 p. 124-142
    発行日: 1988/10/30
    公開日: 2017/04/05
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    P. Bembo fece delle correzioni morfologiche volgare dei testi originali di Petraca sia nella edizione di " Canzoniere" di 1501 che negli esempi nelle " Prose" . Da questo si capisce che Bembo mirave l'uniformita linguistica secondo il suo criterio, che richiedeva anche l'eleganza delle parole. Intanto Bembo critico Dante per aver ampliato il campo di soggetti trattati nella " Divina Commedia" . In effetti l'accuso per non adoperato le parole adeguate, perche dell'altro canto Bembo esalto la potenzialita del volgare nell'adeguarsi ad ogni livello di soggetti. Tuttavia nell'altra parte nelle " Prose" , Bembo consiglio di non esprimere in volgare, quando non si poteva trovare la giusta parola per il soggetto. Si puo dire che effetivamente Bembo rifiuto i certi soggetti com l' argomento letterario. In altre parole limito i soggetti da trattare a quelli cortegiani di cui esempio e gli " Asolani" . Secondo questa indicazione sottointesa, l'augurio per lo sviluppo letteratura volgare, dicharato nelle " Prose" , puo essere interpretato come quello per lo sviluppo della di quantita, non di qualita. C'erano due fatti che favorirono l'interpretazione sopradetta. Uno e il rapporto con Aldo Manuzio, editore, con il quale Bembo collaboro per le diverse pubblicazioni che comprendeva anche il " Canzoniere" di Petrarca. Avendo legami con l'editore Bembo pote prevedere la diffusione vasta della letteratura per la stampa, quindi sviluppo di quantita. L'altro e rapporto con le donne nell'ambiente cortegiano. Attraverso i rapporti socievoli, Bembo dovette capire la potenzialita letteraria femminile. Per esempio nelle lettere scambiate con Maria Savorgnan, con la quale Bembo tenne rapporto amoroso, si nota il talento letterario di questa. Anche a questo punto l'aumento dell donne letterate nell'ambiente cortegiano lo fece prospettare lo sviluppo letteraria nei termini di quantita. Lo sviluppo quantitativo letterario era chiaro per Bembo. Lui non era opposto alla questa tendenza, anzi, la promosse. Ma l'aumento quantitativo poteva provocare la confusione. Percio il motivo per cui Bembo scrisse le " Prose" , dovrebbe essere l'avere un ordine nella letteratura volgare. Probabilmente la confusione politica e sociale d'Italia a quel tempo si riflette sul suo concetto di ordine.
  • 鳥居 正雄
    原稿種別: 本文
    1988 年 38 巻 p. 143-169
    発行日: 1988/10/30
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
    Nell opere delle novelle italiane, del punto di vista della ricerca folcloristica, ci sono due, assai particolari ed importanti a motivo che contengono le fiabe. Una di loro e Le piacevoli notti di Gioban Francesco Straparola, nato a Caravaggio (Bergamo) , e l'altra, Lo cunto de li cunti di Gian Battista Basile, nato a Napoli. Queste due sono relativamente conosciute, pero, c'e un'altra, meno conosciuta ed assai trascrata. E Posilicheata di Pompeo Sarnelli, nato a Polignano (Bari) . Questi tre autori prendono interesse alla fiaba, ma, i loro punti di vista sulla fiaba sono tutto diversi. Lo scopo del mio saggio e, insomma, chiarire la differenza di queste tre opere e della maniera creativa di questi tre autori.
  • 浦 一章
    原稿種別: 本文
    1988 年 38 巻 p. 170-192
    発行日: 1988/10/30
    公開日: 2017/04/05
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    Gli scritti sul primo " libretto" di Dante usciti nel Giappone, o esplicitamente o implicitamente fanno riferimento (critico oppure meno) alla lettura in chiave agiografica, la quale, interpretata come un prodotto storico della critica dantesca, tiene il doppio carattere distintivo : (1) interpretazione tipologica dhe rende possibile la conciliazione fra la storicita (base solida dei fatti) el' " import" allegorico del racconto ; (2) sviluppo tematico e ininterrotto a partire dalla Vita Nuova fino alla Divina Commedia, lungo il quale l'amore per Beatrice di carattere ancora terreno e cortese va trasformato di grado in grado in quello di carattere completamente diverso, vale a dire, l'amore spirituale e mistico per l'essenza divina. Fra le critiche possibili a rivolgersi a gal lettura, merita la sottolineatura soprattutto il problema del capitolo XXV, in cui si legge nella maniera piu scoperta l'aspirazione del Poeta per la creazione di una nuova cultura " volgare" (volgare nel senso che l'italiano, lingua volgare contrapposta alla latina colta, costituisce il suo strumento basilare) . Mettendo in disparte (o addirittura sembrerebbe trascurando) il capitolo XXV come una divagazione difficilmente riducibile allo schema della " Legenda Sanctae Beatricis, " la lettura agiografica rischia di ristringere ingiustamente il raggio dell'esperienza letteraria del Poeta ; e quindi rischia di presentare sotto falsa luch il problema della formazione culturale di Dante. Creare una nuova cultura " volgare" non significa nella coscienza del Poeta ne il distacco dalla tradizione classica (e mediolatina) ne la solitudine, orgogliosa ma angusta, dell'italiano staccato dal movimento " volgare" (gia da tempo avviato) di altre lingue romanze ; significa bensi una concorrenza viva con le tradizioni precedenti e aperta agli stimoli proenienti dalla ricca eredita culturale. Alle spalle del capitolo XXV sta dunque il problema della traduzione (in senso lato) della cultura e, scorto una volta tal motivo in Dante, si profilera piu chiaramente la somiglianza fra la Vita Nuova e altri tentativi di traduzione : ad esempio, la Rettorica di B. Latini e De Amori di A. Capellanus. L'opera giovanile del Poeta, vista in quest'ottica, si potrebbe intendere como un " collage" che ha per musica di sfondo (sia pure assai sommessa) la vita leggendaria (piu esattamente bisognerebbe dire leggendariamente stilizzata) di Beatrice. Gli elementi miscellanei chiamati al " collage" , Dante li utiliza contaminando e trasformando per conto suo. Fra le caratterizzazioni della Divina Commedia si trova " enciclopedia" (oppure piu negativamente " salmigondis" ) e in un certo senso anche la Vita Nuova si potrebbe caratterizzare in tal modo. Salta pero subito agli occhi il contrasto profondo : nello schema escatologico dell'universo etico fisico della Divina Commedia va giudicato tutto e tutto, incominciando dalle realta di infima volgarita fino ai sentimenti piu nobili, trova il suo posto ; mentre invece la Vita Nuova, scritta esclusivamente per pochi eletti intellettuali che sanno il sentimento di amore, perde spesso di vista la concreta realta e mostra una forte tendenza ad essere astratta. Si potrebbe, quindi, dire che Dante prova a creare un nuovo sentimento piu raffinato (che non e ancora sublimato nell'amore per Dio, ma rimane tuttavia amore di carattere terreno) , traducendo e introducendo nella poesia vari elementi della cultura del tempo. Nel presente saggio si svolgera una lettura della Vita Nuova interpretata come un'opera di carattere mondane, tematicamente staccata dalla Divina commedie.
  • 尾形 希和子
    原稿種別: 本文
    1988 年 38 巻 p. 193-219
    発行日: 1988/10/30
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
  • 原稿種別: 文献目録等
    1988 年 38 巻 p. 220-232
    発行日: 1988/10/30
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
  • 原稿種別: 付録等
    1988 年 38 巻 p. 233-236
    発行日: 1988/10/30
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
  • 原稿種別: 付録等
    1988 年 38 巻 p. 237-
    発行日: 1988/10/30
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
  • 原稿種別: 表紙
    1988 年 38 巻 p. Cover3-
    発行日: 1988/10/30
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
  • 原稿種別: 表紙
    1988 年 38 巻 p. Cover4-
    発行日: 1988/10/30
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
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