A proposito della riforma drammatica di Carlo Goldoni, si potrebbe dire che ha reso letteraria la commedia popolare che durava da due secoli, fino al Settecento. Intendendo conferire un ruolo critico e istruttivo alla commedia, na ha eliminato due elementi peculiari, cioe le improvvisazioni e le maschere, sforzandosi cosi di realizzare una 'commedia di carattere'. Tuttavia, molte delle prime commedie goldoniane conbinuano a mantenere tipi fissi, tra i quali vanno incluse le maschere, come il ricco mercante veneziano, il dottore bolognese, i servi bergamaschi, gli innamorati, la servetta. Attraverso questi tipi immortali, nella commedia dell'arte prende forma un cosmo che non puo essere separato da ongi singola commedia. In questo articolo, si intende prendere in esame la figura dei tipi fissi, che gradualmente, nel corso della riforma, e andata perdendo le proprie caratteristiche. Ci interessa qui charire la distanza fra commedia dell'arte e la nuova commedia goldoniana, e considerando poi la derrerenza fra le concezioni implicate da ciascun modo di rappresentazione. Per questo motivo, ei occuperemo principalmente delle commedie scritte negli anni in cui Goldoni lavorava come commediagrafo della compagnia Medebach, formata da attori legati radicalmente all'organizazzione della commedia dell'arte. Attraverso questa compagnia Goldoni diede inizio alla riforma e per essa scrisse molte commedie, inclusi alcuni dei suoi capolavori. Nella compagnia, l'autore si trovava in una condizione di subordinazione rispetto alle richieste degli attori e dell'impresario, secondo le consuetudine del mondo teatrale. Nella compagnia Medebach c'erano attori che recitavano esclusivamente quattro maschere, tre coppie di amorosi, la servetta e poi alcuni ruoli minori. Benche Goldoni non apprezzasse questi tipi fissi di caratteri, li faceva comunque apparire sulla scena per non mettere in imbarazzo attori e spettatori, abituti anch'essi allo stole tradizionale e talvolta ostili alla riforma. Nello stesso tempo pero continuava a compiere riscritture e redazioni ripetute dei testi pubblicati, liberi dalle limitazioni della sua attivita creativa, nutrendo l'aspirazione a lasciare le sue opere nella forma piu vicina alla sua poesia. Tuttavia, bisogna comunque notare che gli attori non sempre erano di ispirazione. E noto che Goldoni attinse spesso dalla fisionomia degli attori il carattere dei personaggi. Dopo aver esaminato i personaggi di quasi tutte le commedie goldoniane scritte nel periodo della compagnia Medebach, si e potuto charire che i personaggi appaiono frequentemente sotto gli stessi nomi tradizionali di Pantalone (vecchio mercante veneziano), Dottore (vecchino dottore), Arlecchino (servo sciocco), Brighella (altro servo furbo), Ottavio (primo amoroso), Florindo (secondo amoroso), Lelio (terzo amoroso), Rosaura (prima donna), Beatrice (seconda donna), Eleonora (terza donna), Colombia o Corallina (servetta), e talvolta con un altro nome, ma mantengono alcune caratteristiche che servono a distinguere ognuno secondo il suo prototipo, sotto l'influenza del costume di teatro secondo il quale generalmente gli attori recitavano sempre la stessa parte per la facilita che questo comportava nel miglioramento della tecnica d'improvvisazione. Tuttavia, per esempio, Eugenil de La bottega del caffe o Guglielmo ne L'avventuriere onorato, oppure altre parti di giovani veneziani adattati a Antonio Mattiuzzi, un attore che recitava Pantalone, non rientrano nei casi suddetti. Anche se alcuni attributi ne indicano appena l'identita, non sono piu vecchi ne si coprono il viso con la maschera, e sembrano essere giovani innamorati. Goldoni aspirava a una commedia naturale o verosimile, come specchio del mondo reale, e, trovando in Antonio Mattiuzzi un personaggio che potesse recitare bene anche senza maschera, trasse dalla sua fisionomia il
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