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クエリ検索: "カルロ・ゴッツィ"
10件中 1-10の結果を表示しています
  • 野上 素一
    イタリア学会誌
    1953年 2 巻 1-13
    発行日: 1953/11/30
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
  • 野上 素一
    イタリア学会誌
    1957年 6 巻 1-5
    発行日: 1957/12/30
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
    Nonostante la sua importanza nella storia del dramma occidentale moderno, il nome di Carlo Goldoni finora ci e rimasto poco conosciuto, eccetto le traduzione di alcune commedie, come "La locandiera", "Il Ventaglio". L'autore quindi da una notizia precisa e chiara su questo drammaturgo italiano : dopo aver trattato come si e trasformato in "poeta" della compagnia veneziana, lasciando la professione di avvocato, si riferisce al carattere della sua riforma drammatica, la cui fortuna non era tanto felice, visto che Carlo Gozzi e Pietro Chiari gli contesero il favore del pubblico e gli si opponevano sempre piu aspramente. L'autore quindi conclude che il carattere moderato della "riforma goldoniana" sulle maschere della "Commedia dell'arte" si puo spiegare principalmente dalla sua indole piuttosto sobria e calma, per cui la rumorosa commedia d'arte non lo poteva accogliere. Le ultime pagine dell'articolo sono state dedicate alle notizie delle manifestazioni goldoniani che hanno avuto luogo a Venezia il settembre 1957.
  • 野上 素一
    イタリア学会誌
    1967年 15 巻 110-112
    発行日: 1967/01/20
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
  • 高田 和文
    イタリア学会誌
    2022年 72 巻 135-146
    発行日: 2022年
    公開日: 2022/11/09
    ジャーナル フリー
  • 武隈 喜一
    ロシア語ロシア文学研究
    2015年 47 巻 282-288
    発行日: 2015/10/15
    公開日: 2019/05/22
    ジャーナル フリー
  • 北野 雅弘, 山口 遥子, わたなべ まり, 松鵜 功記, 綾田 將一, 沖渡 崇史, 川渕 優子, 山下 純照, 塩田 典子, 稲山 玲, 松尾 ひかり, 大崎 さやの, 鈴木 国男, 根岸 理子
    西洋比較演劇研究
    2023年 22 巻 1 号 46-80
    発行日: 2023年
    公開日: 2023/03/31
    ジャーナル オープンアクセス
  • 鳥居 正雄
    イタリア学会誌
    1982年 31 巻 157-170
    発行日: 1982/03/20
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
  • シンチンガー エミ
    東京医科歯科大学教養部研究紀要
    2014年 44 巻 PAGE13-22
    発行日: 2014/03/30
    公開日: 2018/07/06
    研究報告書・技術報告書 フリー
  • 宮坂 真紀
    イタリア学会誌
    2014年 64 巻 49-68
    発行日: 2014/10/18
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー

    Tra le varie opere di Goldoni, che nel corso della vita si esercito in diversi generi letterari, negli studi goldoniani dall'Ottocento al primo Novecento, poca attenzione e stata prestata ai componimenti poetici. La poesia, tuttavia, dato il numero considerevole di componimenti pubblicati, non dovrebbe essere considerata un ambito minore della produzione goldoniana: di Goldoni sono arrivate fino a not circa 200 poesie. Le ragioni per le quali i critici hanno sempre trascurato questo aspetto della produzione goldoniana originano dall'atteggiamento da lui stesso manifestato nelle Memoires (1787), nelle quali, per enfatizzare i propri meriti di riformatore del teatro, egli forniva un'immagine della propria arse che escludeva elementi che potessero apparire contraddittori o superflui. Questo "autoritratto" ha poi prevalso, influenzando a lungo la critica. Si deve anche tener conto del fatto che lo stile semplice e quasi prosaico della sua poesia, alla quale spesso mancano l'alto stile o l'ispirazione poetica, non ha attratto la critica letteraria. Lo stesso Goldoni riteneva che le proprie poesie non avessero valore estetico: quando le pubblico, raccogliendole in uno dei volumi delle opere complete pubblicate da Pasquali, nella prefazione le defini "balzellette in verso", aggiungendo di essere stato obbligato a scriverle in occasione di svariati eventi sociali. Con l'eccezione di alcune poesie giovanili, infatti, la maggior parte dei suoi componimenti poetici e dedicata ai suoi amici, collaboratori e protettori che sostenevano la sua attivita teatrale, nonche per celebrare monacazioni, nozze, e altri eventi mondani. Queste poesie si collocano per lo piu fra gli anni 1748 e 1762, durante i quali Goldoni, commediografo di suc cesso, rinsaldava i propri rapporti con i personaggi della cultura dell'epoca. Possiamo dunque ritenere che anche le poesie, insieme alle prefazioni e alle epistole, costituiscano una parte significativa del corpus letterario di questo autore, indispensabile per comprendere la sua attivita culturale nella societa veneziana del Settecento. I versi furono pubblicati per la prima volta nelle raccolte letterarie di diversi scrittori dell'epoca per vari festeggiamenti. L'usanza della compilazione delle raccolte per celebrare nascite, morti, nozze, monacazioni, lauree, e altri avvenimenti, esisteva gia nei secoli precedenti, ma secondo testimoni contemporanei, come Gozzi e Bettinelli, venne in gran voga proprio nel Settecento. Il fenomeno, comune a molti letterati dell'epoca, coinvolse anche Goldoni, il quale, benche nell' "autoritratto" offerto nelle Memoires non fornisca indizi sulla sua attivita di poeta, ricopriva un ruolo attivo in queste raccolte non solo come poeta, ma anche come compilatore. Contribuire a queste raccolte era, tuttavia, una spiacevole fatica per Goldoni, gia molto impegnato nei lavori teatrali. In una terzina per la celebrazione delle nozze di Jacopo Benzon ed Elena Memo (1750), l'autore esprime un augurio contraddittorio, raffigurando se stesso come commediografo esausto per l'insistenza dei seccatori che gli chiedevano poesie destinate alle raccolte e percio ormai non piu capace di celebrare onorevolmente le nozze delle famiglie illustrissime. Questa terzina, scritta in dialetto veneziano come un dialogo tra Goldoni e Pitteri, editore delle sue opere, che lo sollecita a scrivere una poesia per le nozze, si presenta quasi come la scena di una commedia. L'argomento e lo stile semplice e naturale del componimento potrebbero renderlo originale nel quadro solenne della raccolta per le nozze, ma anche in altri lavori, accettati dall'autore per obbedienza o dovere sociale, possiamo riconoscere la creativita umoristica delle sue commedie. In molte poesie appare l'immagine del poeta stesso. In un capitolo per la professione religiosa di

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  • 大崎 さやの
    イタリア学会誌
    2007年 57 巻 217-238
    発行日: 2007/10/20
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー

    Il Filosofo inglese, commedia composta e recitata per la prima volta nel 1754, godette fin dall'inizio di un enorme successo. E se il poeta e nobile Giorgio Baffo la critico in un poemetto in dialetto veneziano -che intensifico lo scontro tra goldonisti e chiaristi- furono invece molti quelli che scrissero in sua difesa. Dal punto di vista critico, Giuseppe Ortolani, studioso del Goldoni, non ne ebbe una grande considerazione, sostenendo che l'autore "s'era allontanato dal mondo reale che gli sorrideva intorno, per avventurarsi, come nella Sposa Persiana, fra i personaggi fittizi d'un mondo straniero, conosciuto soltanto sui libri". Parole che, pero, non spiegano il motivo per cui essa fu capace di suscitare cosi tante discussioni tra i contemporanei del Goldoni. Esiste allora una ragione, contenuta in qualche parte del testo, capace di sollecitare tanto gli animi a quel tempo? Partendo da questa domanda, ho analizzato le varie critiche fatte a questa commedia, cercando proprio di individuare una possibile causa a questo dibattito e, nello stesso tempo, di cogliere il suo significato all'interno del genere comico. Il Filosofo inglese, commedia in cinque atti ambientata a Londra, ha tre personaggi principali : il filosofo Jacobbe, la vedova Madama di Brinde e l'aristocratico Wambert. Wambert, che vuole sposare la vedova, e che in questo viene contrastato da Jacobbe. A causa di questa opposizione Wambert comincia a sospettare che Jacobbe sia segretamente innamorato di Madama di Brinde, e del resto non sa che lei stessa nutre un profondo sentimento per Jacobbe. Ma viene respinta; lei non accettera il matrimonio con Wambert, per cui nessuno coronera il proprio amore. E cosi termina la commedia, che non ha un lieto fine. Baffo, nella sua critica, giustifica il suo dispiacere affermando che non riusciva a trovare alcunche di vero nei personaggi, in particolare in Jacobbe, che non si innamora di nessuno. Per cui veniva meno il senso della commedia che, a suo dire, doveva sempre descrivere la verita. Goldoni, rispondendo alle critiche del Baffo, sostiene invece come essi abbiano questa verita, che esiste una passione in loro anche se non e evidente. Del resto, proprio su questa verita Goldoni aveva fondato la sua riforma del teatro. Nella prefazione delle sue Commedie, pubblicate dal Bettinelli nel 1750, egli, citando Les Reflexion sur la Poetique de ce temps et sur les ouvrages des poetes anciens et modernes di Rene Rapin, poeta e teorico francese, chiarisce che imitare la natura e una regola da rispettare sempre nell'opera teatrale. Don Matteo Fiecco, nella sua difesa a Goldoni, sostiene proprio questo, e cioe che il Filosofo inglese, anche se e una commedia povera di avvenimenti, "s'accosta meglio al vero, ed e piu naturale". E Ferdinando Toderini, paragonando Jacobbe con gli stoici, ne loda la capacita di stare dentro la societa, pur essendo diverso dalla gente. Questa figura del filosofo, che ha "una filosofia civile, discreta e sociabile" costituisce un vertice nell'opera di Goldoni. Inoltre, Toderini mette in rilievo come Goldoni sia riuscito a far esprimere ai suoi personaggi i loro sentimenti non tanto attraverso le parole quanto piuttosto con i gesti. E questo modo di descrivere e far "parlare" le persone, tramite gli atti, era piu realistico ed efficace che se avesse deciso di usare le sole parole. Gasparo Gozzi, fratello di Carlo e noto giornalista della "Gazzetta Veneta", ha scritto anch'egli delle opere teatrali. E contro il poemetto del Baffo, interviene lamentandosi che, purtroppo, gli spettatori si erano cosi abituati a vedere commedie in cui l'amore era portato all'eccesso, da non riuscire piu ad apprezzare quelle in cui esso si presentava in altri modi. Ora, dall'analisi di questi poemetti, emerge fin troppo chiaramente come la questione principale

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