Abstract
L'attivita teatrale di D'Annunzio, che ebbe inizio dall'incontro con Eleonora Duse e si svolse durante il periodo fra la maturita del verismo e l'inizio dei movimenti teatrali dei futuristi e di Pirandello, apri una nuova dimensione nella storia del teatro italiano. D'Annunzio scrisse 16 opere teatrali fra cui 8 sono le "tragedie" in italiano. Egli concepi la tragedia sempre sulla base della tragedia greca, e introducendovi il superomismo nietzschiano, tento di creare un nuovo tipo di tragedia. Non vi riusci sufficientemente perche non pote incarnare la sua idea del superuomonei suoi personaggi e daltronde il superuomo, attribuendosi tutto, cancella il contrasto drammatico. Percio la bellezza delle tragedie di D'Annunzio va cercate piuttosto nell'effetto particolare che si realizza attraverso "le espressioni" abbondanti e tipiche dannunziane. Nelle opere piu riuscite si trova sempre qualche ambientazione speciale che nasconde gli elementi negativi del superuomo e favorisce quelli positivi per realizzare effetti degni della vera tragedia. "La figlia di Iorio" e considerata unanimemente l'esito piu felice dell'attivita teatrale di D'Annunzio. Questa "tragedia pastorale" e ambientata "nella terra d'Abruzzi, or e moltanni". Qui l'autore, ritornando alla fonte della sua arte, arriva al livello d'espressione piu alto nel modo piu naturale. La protagonista Mila di Codra, figlia del mago Iorio, ottiene infine la purificazione dell'anima con l'amore e il sacrifizio. I comportamenti dei personaggi sono talvolta superstiziosi e irragionevoli, ma l'opera e in complesso perfettamente tragica essendo chiusa in un ambiente mistico e lontano dalla vita quotidiana.