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クエリ検索: "A Diarista"
2件中 1-2の結果を表示しています
  • 鈴木 徳郎
    イタリア学会誌
    1989年 39 巻 163-176
    発行日: 1989/10/20
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
    Per la storia di Venezia il Cinquecento fu un secolo di transizione. Fin dalla meta del Quattrocento il minaccioso impero dei Turchi aveva tolto ai Veneziani i punti commerciali e strategici nel Mare Mediterraneo dell'Est, e inoltre erano apparsi rivali commerciali marittimi: nel Mare Adriatico Ragusa, che si presentava come una delle citta piu fiorenti net mondo mediterraneo, e i Francesi che cominciavano a estendere le proprie attivita nei paesi occupati dai Turchi. Anche i Portoghesi erano avanzati nelle Indie Orientali, per acquistare spezie, soprattutto il pepe, percio i mercanti veneziani durante i primi decenni del secolo XVI, non poterono importarle dai porti del Levante. Tuttavia, alla meta di questo secolo poterono trasportare da Alessandria a venezia una quantita di pepe piu grande di quella che trasportavano alla fine del Quattrocento. E, dopo la perdita dell'isola di Cipro, la quale era una base di collegamento importante tra Venezia e i porti d'Egitto e di Siria, si difuse una atmosfera di incertezza in tutta Ia citta. Ciononostante, fra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento i mercanti veneziani conservavano una posizione di netta preminenza nel commercio col Levante. Infatti, le manifatture nella citta progredirono nel secolo XVI. I dati sull'industria laniera sono piu disoponibili di quelli di altri settori. L'ammontare della produzione annuale dei tessuti di lnma aumento nel corso di querto secolo, e i panni di lana venivano esportati nei paesi del Levante. Altri settori dell'industria cittadina si svilupparono nello stesso modo e anche questi la stretta relazione con il commercio levantino nel importazione di materie prime e net esportazione di prodotti finti. Nel secolo XVI la popolazione di Venezia aumento rapidamente con la venuta di guelle popolazioni che fuggivano dalle devastazioni di querre o che sfuqqivano alle carestie come quella degli anni 1527-29, che fece afflire nella citta veneziana tanti contadini dai paesi vicini, quale il Vicentino o il Bresciano come ha detto il
    diarista
    Marin Sanuto. Lo sviluppo dell' industria poteva assorbire i nuovi abitanti, ma il problema dell'approvvigionamento dei viveri divento allarmante. Appare chiaro che c' era una connessione reciproca fra l'aumento della popolazione, lo sviluppo dell'industria e la floridezza del commercio. Ma d'altra parte, ora era indispensabile fare diventare la parte italiana del territorio una base di fornitura di viveri. Secondo i dati riguardanti i dazi sul territorio pagati dai Veneziani, la proprieta fondiaria di questi ultimi si sarebbe quadruplicata nel corso del Cinquecento.
  • 山崎 彩
    イタリア学会誌
    2005年 55 巻 85-109
    発行日: 2005/10/22
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー

    Immagini della restrizione della liberta del corpo per varie cause (il soffocamento, l'inerzia, la malattia e la vecchiaia, ecc.) e di quanto puo provocarla (la cassa di vetro, la gabbia, il corpo paralizzato, ecc.), che destano nei personaggi la paura del soffocamento per "mancanza di aria e di spazio", appaiono spesso nelle opere sveviane ed anche ne La coscienza di Zeno. Denominando "gabbie" quanto puo provocare tale restrizione ed esaminando la variazione di questo motivo nel romanzo, cercheremo di gettare luce su un altro lato di esso, in quanto romanzo che problematizza il mito dell'identita, oltre che come "romanzo di psicanalisi". Fra cio che puo limitare la liberta di movimento del corpo, troviamo la "casa di salute", la "gabbia", la "gabbia per uccelli", la "camicia di forza". Queste "gabbie" sembrano esercitare un certo fascino sul protagonista, ma allo stesso tempo l'immagine di esse si collega con la privazione della liberta oppure addirittura con la morte. Inoltre e da notare come Zeno non sia capace di sostenere a lungo la permanenza all'interno di una "gabbia". Possiamo identificare delle "gabbie" anche nell'atteggiamento psicologico del personaggio : in questo caso non si tratta di strumenti o di edifici, ma di personalita, di caratteristiche personali che definiscono gli atteggiamenti, percio in una certa misura anche i movimenti del corpo. Zeno imita continuamente le persone intorno a se, cosi facendo, egli perde gradualmente coscienza di tale imitazione ed assume fino in fondo le caratteristiche dell'altro. Tuttavia, anche in questo caso, si dovra notare che Zeno non puo fingersi a lungo un'altra persona. Questa tendenza del personaggio di entrare in una personalita ed uscirne subito e paragonabile al movimento che Zeno compie entrando nella "casa di salute" e, non riuscendo a sopportarla, uscirne subito. Anche qui le "gabbie", le personalita degli altri, lo affascinano, ma, pur provandoci, egli non puo rimanervi a lungo e finisce per ritrarsene. Vediamo ora la struttura del romanzo. Nell'ultimo capitolo, Zeno

    diarista
    guarda con lo sguardo ironico il mondo dei capitoli precedenti, in cui Zeno memorialista ha fatto frequenti allusioni agli attegiamenti nevrotici. Svevo, utilizzando cosi abilmente la cornice, descrive un uomo che scrive un "memoriale" e che alla fine ne esce. Si puo dunque sostenere che Zeno non avrebbe potuto nemmeno conformarsi a un caso di "psicoanalisi" e ha finito quindi per ritrarsi da essa ed uscirne. Probabilmente anche in questo caso e possibile individuare un atteggiamento molto simile a quello del personaggio nei confronti delle "gabbie". La "gabbia" e la "psicoanalisi", presente in tutti capitoli precedenti : egli, pur avendo intrapreso volentieri la cura psicoanalitica, alla fine si ritrae e si allontana anche da questa "gabbia". Pertanto si ritiene che sia opportuno chiedersi come interpretare tanto il motivo delle "gabbie" quanto il movimento entrata ed uscita da esse. Nell'ultimo capitolo, Zeno paragona la vita a una malattia incurabile e spiega che la cura consiste nell'occlusione di tutti gli orifizi del corpo e la morte per strangolamento. Qui l'immagine delle "gabbie", all'interno delle quali una persona puo essere rinchiusa, soffocare e morire, si collega con qualcosa che racchiude e restringe l'esistenza umana, ovvero l'"Io". In riferimento a Svevo autore, leggendo le epistole, sappiamo che temeva che il suo "Io" potesse essere "curato" dalla psicoanalisi : possiamo dunque dedurre che probabilmente il motivo delle "gabbie" rappresenti la paura che l'Io venga rinchiuso, manipolato e "cristallizzato"

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