イタリア学会誌
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『牧人の王』 : メタスタジオのオペラにおける田園の役割
中川 さつき
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2002 年 52 巻 p. 21-43

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抄録

Il teatro di Pietro Metastasio rappresenta l'utopia dell'Ancien Regime nella quale si realizza l'equilibrio fra la clemenza e la lealta: il sovrano magnanimo governa il regno sacrificando tutta la sua felicita e i vassalli fedeli servono il monarca rischiando la loro vita.I protagonisti-tutti governatori o nobili- si consacrano a gara i desideri personali al pubblico bene, e questa grandezza d'animo e considerata giustificante del loro elevato rango sociale.I personaggi si vantano della propria "virtu", ma qualche volta si sentono stanchi del peso dei doveri, sognano di evadere dal trono e dalla corte e godersi la liberta nella bellezza della natura.Di conseguenza, la vita pastorale e rappresentata come l'antitesi della vita cortigiana.I sovrani, costretti a rinunciare all'amore privato per realizzare i beni comuni e sempre assillati dall'ombra dell'infedelta e della congiura, si lamentano della loro servitu e provano invidia per il pastore che vive sereno e tranquillo con la sua amata pastorella.Ma questa immagine idillica e molto lontana dalla realta dei pastori che vivono in poverta e miseria.L'Arcadia non e altro che un paradiso inventato dai cortigiani nel quale si puo avere la liberta e l'amore vietato nella corte.Il punto originale di Metastasio e che le immagini pastorali sono nascoste nei caratteri dei protagonisti.I principi metastasiani sono nobili e raffinati, ma nello stesso tempo, innocenti e ingenui.Compiono i loro doveri social conspirito di sacrificio come eroi tragici, ma poi esprimono la loro tenerezza come pastorelli.Tradizionalmente, nei drammi pastorali i giovani nobili entrano nelbosco, ma Metastasio, al contrario, fa apparire i pastorelli a corte.Il melodramma in cui piu pienamente si realizza questa idea e "Il repastore".Il titolo indica il protagonista Aminta che e cresciuto come pastorello e poi si scopre erede del trono.E soddisfatto della vita umile, indifferente aldenaro e al potere, e l'unico suo desiderio e essere fedele alla sua cara pastorella.Questa sua modestia e fedelta e giudicata come virtu degna di unsovrano, e il dramma si conclude con l'incoronazione di Aminta.Metastasio concilia nella figura del "re pastore"due mondi opposti: il bosco e la corte, perche il poeta cesareo asburgico e ben consapevole che i cortigiani non vogliono allontanarsi dalla corte per diventare veri pastori, ma solo dilettarsi del travestimento pastorale senza rinunciare ai privilegi nobiliari.

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