イタリア学会誌
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イタリア海軍大尉カルロ・グリッロの未刊書簡に見る明治初期の日本(1871-72年)
ベルテッリ ジュリオ・アントニオ
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2013 年 63 巻 p. 151-177

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抄録

Negli anni immediatamente successivi alla nascita del Regno d'Italia, il governo italiano decise di intraprendere una serie di campagne oceaniche intorno al mondo, i cui scopi primari erano ottenere informazioni di tipo geografico e scientifico sulle zone meno conosciute del pianeta e affermare la presenza italiana negli angoli piu remoti del globo.. Assecondando le istanze dei primi rappresentanti diplomatici italiani in Giappone, la Regia Marina decise di far stazionare le sue navi da guerra a Yokohama (soprattutto durante i mesi della campagna bacologica), a difesa del prestigio, dell'autorita e degli interessi del Regno in quelle terre lontane. Negli anni 1871 e 1872 questo compito fu assegnato alla Regia Corvetta "Vettor Pisani", la quale stava compiendo il suo primo viaggio di circumnavigazione del globo. Esistono alcune testimonianze scritte, che ci forniscono preziose informazioni sul viaggio e sui paesi visitati, con molti riferimenti al Giappone. Tra esse spiccano il Diario del viaggio intorno al globo della regia corvetta Italiana "Vettor Pisani" negli anni 1871-73, pubblicazione a stampa ad opera del secondo piloto Ugo Bedinello, e i rapporti uffiiciali del comandante Giuseppe Lovera di Maria, nonche alcuni articoli apparsi sulla Rivista Marittima. Tuttavia, con il presente articolo intendo presentare e analizzare i contenuti di una fonte primaria finora inedita riguardante questo viaggio: le diciotto lettere che l'allora ventiseienne luogotenente di vascello Carlo Grillo (Alessandria, 1844 - Torino, 1906) invio alla madre durante il suo soggiorno in Giappone. Queste missive coprono circa un terzo dell'intero epistolario che il giovane ufficiale scrisse alla madre durante la campagna oceanica. Attraverso questo epistolario, Carlo ci descrive minuziosamente (e non senza una buona dose di ironia) il Giappone di quegli anni gravidi di cambiamenti e contraddizioni, illustrandoci la sua cultura, lo stile di vita dei giapponesi e il loro rapporto con gli stranieri, dandoci, allo stesso tempo, preziose informazioni anche sulla piccola comunita italiana di Yokohama (semai come Pietro Savio e Ferdinando Meazza, diplomatici come Alessandro Fe d'Ostiani, ecc...), sulla vita di bordo e sui membri dell'equipaggio della Vettor Pisani. Non mancano inoltre descrizioni di eventi storici vissuti in prima persona, come l'incendio del vapore statunitense 'America" nella rada di Yokohama (avvenuto il 24 agosto 1872), o di esperienze avventurose come l'incontro con le popolazioni indigene delle isole Ryukyu. Nelle sue missive, inoltre, Carlo allude ad opere d'arte e oggetti d'artigianato comprati in Giappone e inviati alla sua famiglia, parte dei quali sono attualmente ancora in possesso dei suoi discendenti. Oltre a tutto cio, Carlo riferisce alla madre le sue profonde riflessioni scaturite dall'incontro-scontro con un mondo sorprendentemente "civile" e totalmente diverso dal suo, e lo fa in modo estremamente obiettivo e ponderato, cercando di osservare il Giappone senza lasciarsi influenzare dai pregiudizi e dagli stereotipi a cui spesso si abbandonavano molti altri europei che in quegli anni visitavano l'Impero. Questo suo modo di osservare, descrivere ed analizzare il Giappone in modo vivace e obiettivo e il fatto che le sue impressioni e riflessioni giungano a noi in modo diretto e sincero (senza venire "filtrate" come quelle che normalmente si trovano nei resoconti ufficiali o nelle pubblicazioni a stampa) sono le caratteristiche che rendono questo epistolario una fonte primaria di raro valore storico, certamente degna di essere pubblicata in versione integrale.

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