イタリア学会誌
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18世紀における詞華集の流行と詩人ゴルドーニ
宮坂 真紀
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2014 年 64 巻 p. 49-68

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抄録

Tra le varie opere di Goldoni, che nel corso della vita si esercito in diversi generi letterari, negli studi goldoniani dall'Ottocento al primo Novecento, poca attenzione e stata prestata ai componimenti poetici. La poesia, tuttavia, dato il numero considerevole di componimenti pubblicati, non dovrebbe essere considerata un ambito minore della produzione goldoniana: di Goldoni sono arrivate fino a not circa 200 poesie. Le ragioni per le quali i critici hanno sempre trascurato questo aspetto della produzione goldoniana originano dall'atteggiamento da lui stesso manifestato nelle Memoires (1787), nelle quali, per enfatizzare i propri meriti di riformatore del teatro, egli forniva un'immagine della propria arse che escludeva elementi che potessero apparire contraddittori o superflui. Questo "autoritratto" ha poi prevalso, influenzando a lungo la critica. Si deve anche tener conto del fatto che lo stile semplice e quasi prosaico della sua poesia, alla quale spesso mancano l'alto stile o l'ispirazione poetica, non ha attratto la critica letteraria. Lo stesso Goldoni riteneva che le proprie poesie non avessero valore estetico: quando le pubblico, raccogliendole in uno dei volumi delle opere complete pubblicate da Pasquali, nella prefazione le defini "balzellette in verso", aggiungendo di essere stato obbligato a scriverle in occasione di svariati eventi sociali. Con l'eccezione di alcune poesie giovanili, infatti, la maggior parte dei suoi componimenti poetici e dedicata ai suoi amici, collaboratori e protettori che sostenevano la sua attivita teatrale, nonche per celebrare monacazioni, nozze, e altri eventi mondani. Queste poesie si collocano per lo piu fra gli anni 1748 e 1762, durante i quali Goldoni, commediografo di suc cesso, rinsaldava i propri rapporti con i personaggi della cultura dell'epoca. Possiamo dunque ritenere che anche le poesie, insieme alle prefazioni e alle epistole, costituiscano una parte significativa del corpus letterario di questo autore, indispensabile per comprendere la sua attivita culturale nella societa veneziana del Settecento. I versi furono pubblicati per la prima volta nelle raccolte letterarie di diversi scrittori dell'epoca per vari festeggiamenti. L'usanza della compilazione delle raccolte per celebrare nascite, morti, nozze, monacazioni, lauree, e altri avvenimenti, esisteva gia nei secoli precedenti, ma secondo testimoni contemporanei, come Gozzi e Bettinelli, venne in gran voga proprio nel Settecento. Il fenomeno, comune a molti letterati dell'epoca, coinvolse anche Goldoni, il quale, benche nell' "autoritratto" offerto nelle Memoires non fornisca indizi sulla sua attivita di poeta, ricopriva un ruolo attivo in queste raccolte non solo come poeta, ma anche come compilatore. Contribuire a queste raccolte era, tuttavia, una spiacevole fatica per Goldoni, gia molto impegnato nei lavori teatrali. In una terzina per la celebrazione delle nozze di Jacopo Benzon ed Elena Memo (1750), l'autore esprime un augurio contraddittorio, raffigurando se stesso come commediografo esausto per l'insistenza dei seccatori che gli chiedevano poesie destinate alle raccolte e percio ormai non piu capace di celebrare onorevolmente le nozze delle famiglie illustrissime. Questa terzina, scritta in dialetto veneziano come un dialogo tra Goldoni e Pitteri, editore delle sue opere, che lo sollecita a scrivere una poesia per le nozze, si presenta quasi come la scena di una commedia. L'argomento e lo stile semplice e naturale del componimento potrebbero renderlo originale nel quadro solenne della raccolta per le nozze, ma anche in altri lavori, accettati dall'autore per obbedienza o dovere sociale, possiamo riconoscere la creativita umoristica delle sue commedie. In molte poesie appare l'immagine del poeta stesso. In un capitolo per la professione religiosa di

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