イタリア学会誌
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論文
『エルサレム解放』における直接話法の配置と効果:前置型の導入表現に導かれた行頭から始まる発話について
村瀬 有司
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2018 年 68 巻 p. 1-23

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抄録

L’introduzione del discorso diretto eseguita da Torquato Tasso nella Gerusalemme liberata contempla elementi quali “lui disse”, “rispose”, “grida”, e così via. In linea generale, questi precedono direttamente il discorso diretto e vengono talvolta inseriti nella frase riportata, mentre solo di rado risultano collocate alla fine di essa o omesse. Per quanto riguarda il primo caso, si possono osservare due modalità: l’inizio del discorso diretto a metà verso ponendo l’espressione di reporting all’inizio, oppure la collocazione dell’elemento di reporting in uno dei versi precedenti e un discorso diretto che comincia all’inizio del verso. A titolo di esempio si presentano di seguito i tre tipi principali attraverso le sigle (I) (P) e (M) e sottolineando l’elemento di reporting:

 

(I): Al re gridò: «Non è, non è già rea costei del furto, e per follia se ’n vanta. (Gerusalemme liberata, II, 28, 1-2)

(P) Il capitan rivolse gli occhi in giro tre volte e quattro, e mirò in fronte i suoi, e poi nel volto di colui gli affisse ch’attendea la risposta, e così disse: «Messaggier, dolcemente a noi sponesti ora cortese, or minaccioso invito. (II, 80,5-81,2)

(M) «Credasi» dice «ad ambo; e quella e questi vinca, e la palma sia qual si conviene.» (II, 32, 3-4)

 

Il presente lavoro si concentra sull’analisi del tipo (P) che rivestono nella Gerusalemme liberata ruoli particolari, analizzando due caratteristiche formali: la relativa lunghezza dell’elemento di reporting (normalmente accompagnata da vari elementi grammaticali: parole qualificative, gerundi, proposizioni, frasi semplici, ecc., come mostra parzialmente il passo citato) e l’altra è l’intervallo esistente fra la fine del verso dopo l’espressione di reporting e l’inizio del discorso diretto nel verso seguente. Da questa analisi è possibile ottenere risultati interessanti.

Lo studio muove dal confronto dei dati statistici della Gerusalemme liberata, dell’Inamoramento de Orlando e dell’Orlando furioso e ne indica l’incidenza relativamente alta del tipo (P) nel poema tassiano. Attraverso questi dati, inoltre, è possibile chiarire che i discorsi diretti introdotti da questa tipologia tendono ad essere lunghi e collocati lungo il quadro della stanza.

Vengono poi considerate la costruzione e la lunghezza dell’espressione di reporting del tipo (P) e le si confrontano con gli altri due tipi presenti nella Gerusalemme liberata, mettendone in chiaro il ruolo nella rappresentazione dei personaggi che si accingono a parlare, dando maggior peso ed effetto a quelle parole.

L’effetto che viene a crearsi grazie all’intervallo fra elemento di reporting e discorso diretto è il tema del proseguimento dell’analisi. La pausa che precede l’inizio del discorso diretto accresce le aspettative del lettore, in particolare quando esso muove dal principio della stanza. In questo modo, si procede mostrando come tali aspettative siano talvolta rafforzate da elementi frequenti nelle espressioni di reporting del tipo (P) quali così e tale, dotate di funzione cataforica.

Nell’ultima parte si esamina la gravità e la stabilità della disposizione dei discorsi diretti del tipo (P), richiamando l’attenzione sui due personaggi che li utilizzano più frequentemente: Goffredo e Piero l’Eremita.

Tutto ciò, a nostro avviso, evidenzia la funzione, alla quale nelle ricerche presentate fino ad oggi non era stata attribuita adeguata importanza, svolta dal discorso diretto del tipo (P) nella Gerusalemme liberata.

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