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クエリ検索: "Bestie"
19件中 1-19の結果を表示しています
  • 新名 隆志
    哲学
    2002年 2002 巻 53 号 197-206,243
    発行日: 2002/04/01
    公開日: 2009/07/23
    ジャーナル フリー
    "Die blonde
    Bestie
    " ist das Wort, das die Politisierung und Popularisierung von Nietzsche's Philosophie im Zusammenhang mit der Nazi-Ideologie symbolisiert. Die Auslegung ist jetzt noch härtnackig, daß "die blonde
    Bestie
    " das Modell des Üebermenschen ist, daß Nietzsche ihre barbarische Lebensart lobt.
    Diese Abhandlung will beweisen, daß in Zur Genealogie der Moral "die blonde
    Bestie
    " nur die blosse Rolle der genealogischen Erklärungsvorrichtung spielt, daß vielmehr die Menschen, die ein schlechtes Gewissen haben, das heiβt die Schwachen, die im Gegensatz zur "die blonden
    Bestie
    " sthen, in enger Beziehung zum Üebermenschen stehen. Der nach innen schlagende Wille zur Macht, welcher das Wesen des schlechten Gewissens ist, macht die Menschen zum Etwas, das der Selbstuberwindung fähig ist. Da erst werden die Menschen "der Mensch" in Zarathustra's Lehre, namlich Etwas, das "eine Brucke und kein Zweck ist", das "zwischen Thier und Üebermensch" steht. In diesem Schema, das heißt "Thier-Mensch-Üebermensch", "die blonde
    Bestie
    " gehört zum "Thier". Sie ist durchaus nicht das Modell des Üebermenschen, sondern vielmehr sein Gegensatz. In Zur Genealogie der Moral zeigen die Unterdruckten, die ein schlechtes Gewissen haben, eben die echten Zukunftsvollen und Blutsverwandten des Üebermenschen.
  • Keiichi MAEDA
    ドイツ文学
    2021年 163 巻 68-84
    発行日: 2021年
    公開日: 2023/03/27
    ジャーナル フリー
    In der österreichischen Nachkriegsliteratur gab es die Tendenz, das „Österreichische“ als eine der literarischen Tradition vor 1938 immanente geistige Eigenschaft hervorzuheben, es zu mythisieren und zu rekonstruieren. Dies wurde nicht allein von der älteren Generation angestrebt, sondern auch von der jüngeren erneut in den 1960er-Jahren aufgegriffen. Die Gesellschaftskritik in Ilse Aichingers zuerst 1946 in der Zeitschrift PLAN veröffentlichtem Prosatext Aufruf zum Misstrauen, der 1967 in die Anthologie Aufforderung zum Misstrauen aufgenommen wurde, blieb in diesem Sammelband weitgehend unberücksichtigt und wurde zu einem Phänomen der typisch österreichischen Selbstironie umgedeutet. Der theoretische Ansatz solcher Uminterpretation findet sich auch in Herbert Eisenreichs Aufsatz Das schöpferische Mißtrauen oder Ist Österreichs Literatur eine österreichische Literatur? (1961), in dem der Autor Aichingers „Misstrauen“ als Skepsis gegen „Wirklichkeit“ und „Sein“ auffasst und dadurch das Wesen der österreichischen Literatur zu definieren versucht, um die konservative Strömung der Nachkriegsliteratur zu rechtfertigen. Eisenreichs Bemühung um das „Österreichische“ wurde wiederum von Heimito von Doderers Metaphorik des Drachen im Roman Die Strudlhofstiege oder Melzer und die Tiefe der Jahre (1951) und im Essay Wiederkehr der Drachen (1958) beeinflusst. Doderers Figur der gigantischen Schlange, die außerhalb der normalen Naturgeschichte noch überlebt, wird hier mit dem „Österreichischen“ gleichgesetzt und verweist dadurch auf die Ausklammerung des verhängnisvollen Verlaufs der österreichischen Geschichte im 20. Jahrhundert und auf die symbolhafte Wiederherstellung der Aura des alten Wiens.
  • 小崎 順
    ドイツ文學
    1962年 28 巻 100-110
    発行日: 1962年
    公開日: 2008/06/30
    ジャーナル フリー
    一部の作品によって作家像を形成する弊害。これは一つのイデーを持ち,イロニーを事とするトーマス・マンのような作家において特に警戒さるべき点であろう。事実,マンはある作品でははなはだしい誤解を免れ得なかった。例えばその「非政治的な人間の観想」は今日からみれば余りに政治的な時代の悲劇だったが,反動の書との烙印を当時おされた。この種の誤解はマンのイデーの発展段階上にその作品を位置せしめてみるとき初めて解消されるであろう。そして今日,我々は幸か不幸かマンの死によりそのような作業がより可能な時点に立っている。作品「トーニオ」は短編ではあるが,そのような視点からすればはなはだ重要である。「ブッデンブロークス」が「生育」したものならこの短編は精神的に「作成」されたものなのだ。生と精神の対立という形で試みられたマンの対人生の姿勢がこの短編には告白されているのである。それは同時にマンのロマン的青春のメタモルフォーゼを意味していた。
  • YASUKO KONISHI, KOHEI KAKU, YASUSHI INOUE, TOSHIO KANEKO
    Endocrinologia Japonica
    1990年 37 巻 4 号 511-519
    発行日: 1990年
    公開日: 2011/01/25
    ジャーナル フリー
    To assess direct evidence of adrenergic stimulation in pancreatic amylase secretion, effects of catecholamines on amylase release and intracellular cyclic AMP accumulation were examined with rat dispersed pancreatic acini. We first carried out control studies with CCK-8 and carbamylcholine to evaluate the usefulness of the material for the examination of amylase secretion, and examined VIP-induced cyclic AMP accumulation to assess the agonist evoked intracellular response. As a result, significant effects of CCK-8, carbamylcholine and VIP were observed, which confirmed that dispersed pancreatic acini used in this study were useful in examining exocrine pancreatic secretion. However, catecholamines failed to stimulate amylase release from pancreatic acini, although a significant increase in intracellular cyclic AMP accumulation was observed. Thus the present study stron gly suggests that direct involvement of catecholamine is unlikely in pancreatic amylase secretion, in contrast to results reported previously.
  • 大塚 直
    ドイツ文学
    2007年 133 巻 102-114
    発行日: 2007/10/15
    公開日: 2018/03/31
    ジャーナル フリー
  • Yasuko NUNOKAWA
    オーストリア文学
    2002年 18 巻 A22-A32
    発行日: 2002/03/31
    公開日: 2017/03/31
    ジャーナル フリー
  • ─『至高善について』の解釈をめぐって
    林 花菜子
    イタリア学会誌
    2023年 73 巻 27-48
    発行日: 2023年
    公開日: 2023/11/15
    ジャーナル フリー

    Il presente studio analizza le contrastanti rappresentazioni della “campagna” nel poema filosofico De Summo Bono dello statista e poeta fiorentino del XV secolo Lorenzo de’ Medici (1449-1492), e cerca di chiarire l’atteggiamento di Lorenzo verso la “vita contemplativa” e la “vita attiva” attraverso un’indagine comparativa con il pensiero del suo tempo. Il rapporto fra conflitto e armonia tra “vita contemplativa” e “vita attiva” è un tema fondamentale del pensiero occidentale, discusso attivamente fin dall’antichità. Nel XIV e nella prima metà del XV secolo, a Firenze fiorisce l’umanesimo, e gli umanisti partecipano attivamente all’amministrazione comunale. Tale partecipazione porta a un crescente interesse di questi ultimi per la vita civile, o “attiva”. Tuttavia, nella seconda metà del XV secolo, nell’amministrazione comunale fiorentina si rafforza la base di potere del partito mediceo, e coloro che si trovano costretti a ritirarsi dalla politica riaffermano la supremazia della “vita contemplativa”, pur sostenendo l’ideale della “vita armoniosa”, applicabile sia alla “vita contemplativa” che alla “vita attiva”. Anche il pensiero neoplatonico ficiniano, che si era diffuso a Firenze a partire dagli anni Settanta del Quattrocento e collocava la vera felicità nell’altro mondo, fu uno dei fattori di recupero del primato della “vita contemplativa”.

    Il De Summo Bono, opera del 1473, quindi inseribile in questo contesto storico, si colloca in un momento di svolta nella carriera letteraria di Lorenzo. La discussione sulla “vita contemplativa” e sulla “vita attiva”, sviluppata nel terzo capitolo dell’opera, indica l’influenza delle Disputationes Camaldulenses di Cristoforo Landino. Inoltre, il nocciolo dell’opera laurenziana, ossia la considerazione del “bene” e l’ode del capitolo 6 sono fortemente ispirati alle opere di Marsilio Ficino. Prendendo come indizio la relazione tra le opere dei due autori sopraccitati e il De Summo Bono, gli studi finora svolti sostengono che il De Summo Bono esalti la “vita contemplativa”, ma quando si esaminano nuovamente i topoi della “contemplazione” e dell’ “attività”, ossia la “campagna” e la “città”, diventa chiaro che il De Summo Bono non si limita semplicemente a un’esaltazione della “vita contemplativa”.

    Nel primo capitolo di questo studio l’autrice intende mettere in luce le modalità d’uso dei concetti di “contemplazione” e di “attività” nelle opere di Lorenzo e si propone di verificare che la richiesta rivolta a lui dai suoi (per esempio da Landino e Ficino) fosse quella di incarnare la “vita armoniosa”, ovvero l’ideale del suo tempo. In seguito, per dimostrare che l’enfasi sulla “contemplazione” costituisce la base del De Summo Bono, si chiarisce la tendenza alla “contemplazione” di Lauro, il protagonista cittadino a cui Lorenzo si sovrappone nel primo capitolo dell’opera, nel quale il dialogo tra Lauro-cittadino e Alfeo-pastore si svolge in “campagna” (capitolo 2-1). Successivamente, si intende esaminare la tendenza dell’autore Lorenzo proiettata sul personaggio Lauro, già chiarita nel capitolo 2-1, alla luce delle correnti di pensiero fiorentine degli anni ’60 e ’70 del Quattrocento. Infine, analizzando la descrizione della “città”, ovvero il topos dell’“attività” nella scena in cui i personaggi si danno l’addio alla fine del capitolo 5, si intende mettere in luce l’atteggiamento consapevole di Lauro-Lorenzo nei confronti dell’“attività”, finora trascurato negli studi precedenti.

    Attraverso l’analisi di cui sopra, il presente studio intende mettere in evidenza innanzitutto come l’autore Lorenzo, che può essere identificato come Lauro nel De Summo Bono, in questo poema cerchi di mostrare alle persone che lo circondano (Landino, Ficino e gli altri medicei) il suo entusiasmo e la sua conoscenza della speculazione filosofica, o “contemplazione”.

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  • Azusa Takata
    ドイツ文学
    2018年 157 巻 139-154
    発行日: 2018年
    公開日: 2019/10/02
    ジャーナル フリー
  • Hiroko MASUMOTO
    ドイツ文学
    2005年 128 巻 87-102
    発行日: 2005年
    公開日: 2018/03/31
    ジャーナル フリー
  • 石田 美緒
    イタリア学会誌
    2013年 63 巻 81-103
    発行日: 2013/10/18
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー

    Nelle opere morantiane si trovano rielaborazioni di fiabe, aneddoti, miti, citazioni dalla Bibbia. In riferimento ad esse, alcuni critici hanno usato il termine parodia. Questo articolo si propone di leggere in questo senso il suo ultimo romanzo Aracoeli (1982), dove il protagonista Manuele intraprende, allo stesso tempo, due viaggi: uno reale verso il luogo natio di sua madre, El Almendral, e uno nella propria memoria, dalla sua nascita fino alla separazione da suo padre. Tenendo presente il fatto che la scrittrice stessa considerava questo romanzo come "un romanzo comico" o anche come "una favola d'amore" (cosi si legge nei manoscritti), si vuole rivalutare la scena del dialogo con la madre gia morta, per formulare l'ipotesi di una possibile interpretazione del testo come parodia della mitologia e dell'epica classica. Dai manoscritti risulta evidente che la scrittrice, in questa storia, si ispira al mito di Orfeo. Il viaggio reale per visitare la madre defunta si svolge nei giorni tra il 31 ottobre e i primi di novembre, durante il periodo dedicato al ricordo degli scomparsi; Manuele si reca agli inferi guidato da una ninnananna spagnola, ricordandoci Orfeo, il quale invece, di persona, suona la lira nel discendere alla ricerca della defunta Euridice: segue le tracce della madre Aracoeli togliendosi gli occhiali per escludere dalla vista le possibili tentazioni, credendo che sia vietato voltarsi indietro, come nel mito di Orfeo. Inoltre, come affermano alcuni critici, il romanzo in questione va anche letto nella prospettiva di una parodia dell'opera omerica. Nella visione del protagonista, il viaggio terreno si trasforma in uno marino: ha la sensazione di essere diventato un famoso eroe omerico; ironizza su se stesso paragonandosi a <<un finto Ulisse>> che viaggia sulla terra verso l'interno, in direzione contraria al mare, verso El Almendral appunto, chiamata dalla gente del luogo <<la terra piu luminosa>>. Il posto dove la madre lo aspetta in Aracoeli e un posto luminoso, anche se, secondo l'idea originale dell'autrice, la destinazione di Manuele doveva essere descritta in modo da far pensare alla <<fine del mondo>>. Al contrario, nelle opere classiche, il posto in cui scendono i morti viene spesso descritto in termini negativi; per esempio si veda il canto XI dell'Odissea, il libro sesto dell'Eneide e di nuovo il canto XII dell'Inferno dantesco. La luminosita, nel romanzo, si manifesta anche nella descrizione del bordello Quinta. Qui, l'incarnazione della Morte, la donna-cammello, con voce melodiosa e molto bella, parodia della sirena, induce Aracoeli alla prostituzione. Il luogo viene descritto come luminoso, anche se in realta segna l'ingresso all'altro mondo, infatti alla fine la portera alla morte; tanto piu che Manuele alla vista del palazzo viene colto da una sensazione terribile. Percio, si puo dire che Morante descriva gli inferi in parodia. Parodie morantiane di questo tipo si trovano, nello stesso romanzo, anche altrove. Nella scena della conversazione tra la madre morta e suo figlio, si puo riconoscere una somiglianza tra il mito dell'Odissea e l'ultima parte di Aracoeli. Nell'Odissea, la madre aspetta il protagonista nell'altro mondo. Ulisse scende agli inferi e, li giunto, parla con la madre morta che gli consiglia di lasciare quella terra e di continuare il viaggio fino al ritorno. In Aracoeli, invece, le parole della madre morta rivolte al figlio ci mettono di fronte al sentimento del nulla: <<non c'e niente da capire>>. Invece di discendere in un posto buio - come gli inferi - Manuele si reca in un posto molto luminoso, dove sua madre lo aspetta. Tuttavia, il protagonista non trova niente eccetto le parole dell'addio rivoltegli da sua madre. In questo modo, Manuele Si trova di fronte alla

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  • 藤井 忠
    ドイツ文學
    1974年 53 巻 35-44
    発行日: 1974/10/15
    公開日: 2008/03/28
    ジャーナル フリー
    Die Durchformung des "Papa Hamlet“, die auf die "Zertrümmerung der Sprache ins Momentan-Zusammenhanglose“ (F. Martini) gerichtet ist, zeigt eine neue Phase der Prosa; hier ahnt man einen "Zusammenbruch“ und einen "Anfang“. Die präzise Darstellung des "Papa Hamlet“, die "Sekundenstil“ genannt wird, kommt von einer zu nahen Beobachtung; aus der Nähe sieht man intensiv alle Erscheinungen, die in einem bestimmten Raum von Sekunde zu Sekunde geschehen, und versucht, sie unmittelbar in die Sprache zu übersetzen. Das genau Geschilderte vergrößert sich zur gleichen Dimension und tritt damit aus dem Bezug zum Ganzen heraus. Während beim traditionellen Realismus der "Erzähler“ in der Perspektive aus einem letzten und objektiven Beziehungspunkt heraus einzelne Sachen zu einer Einheit verwob, gibt es hier in der Konzentrierung auf augenblickliche Veränderungen keinen Raum mehr, in dem der "Erzähler“ wirken kann. Hier liegen deshalb einzelne dargestellte Gegenstände vereinzelt ohne Beiziehung zum Ganzen, die Prosa selbst bleibt skizzenhaft.
    Aber diese neue Prosa ist gerade aus dem Realismus des 19. Jahrhunderts, dessen Geist ein energischer Wille zur Totalität kennzeichnet, entstanden, und zwar als weiterer Schritt über denselben hinaus. Dazu hat die exakte Beobachtungsweise der Naturwissenschaft, die für das 19. Jahrhundert ebenso charakteristisch ist, viel beigetragen. Dem Balsacschen Realismus gelang es erst auf dem Boden, den die "romantische“ Geistesform vorbereitet hatte, "die Wirklichkeit in all ihrer Mannigfaltigkeit zu erfassen“ (E. Auerbach). Aber der Trieb zur exakteren Beobachtung und Darstellung, den der Realismus selbst in sich trug, mußte diese romantischen Elemente schwächen und einschränken. Diesen Widerspruch in sich selbst enthaltend, schritt der Realismus des 19. Jahrhunderts bis Zola voran und brachte viele große Werke hervor. Nach der Expansion entstanden doch Ausschweifungen; besonders wurde die exakte Beobachtung immer schärfer unter dem Einfluß der Naturwissenschaft und schaltete die Möglichkeit zur totalen Erfassung der Wirklichkeit aus. In Deutschland, wo seit 1870 eine radikale und totale Veränderung der Gesellschaft geschah, trieb man oft ins Extrem.
    Die theoretische Formel, zu der Arno Holz gelangte, "Kunst=Natur-x“ zeigt eine extreme Phase des Realismus. Unter "Natur“ soll, wie W. Emrich aufweist, keineswegs nur die äußere Welt, sondern die gesamte geistige Wirklichkeit verstanden werden. Das ist auch ein neuer Wille zur Totalität. Bei konkreten Sachen ist er doch nur durch die Konzentrierung auf die Augenblicke bedingt, deshalb kann man das Ganze im Sinne des 19. Jahrhungerts nicht mehr erfassen. Die nackt gewordene Sprache, die an die Realität gebunden ist und auf die innere Vertiefung verzichtet, wirkt "flächenhaftvordergründig“ (Martini), aber gerade die "flächenhaftvordergründig“ geschilderten Dinge deuten von der menschlichen Erkenntnis nicht berührte psychische Tiefenschichten an. Die Dialoge, die nicht mehr in der von der Perspektive der Erzählung bedingten Situation geschehen, sondern bloß Stimmen und Schreie sind, drücken das innere Chaos und die unterdrückte Brutalität des verzweifelten Menschen aus, und die Gegenstände auf dem Tisch zittern mit und deuten ein furchtbares Geschehnis an. Die aus der Fessel der traditionellen Struktur der Erzählung befreiten und damit für die Menschen fremd gewordenen Dinge treten so aus dem physischen Wesen ins Psychische hinüber. Bei einer exakten Darstellung, die an die Augenblicke gebunden ist, kann man zwischen
  • ハンブルク・ドイチェス・シャウシュピールハウスの演出から
    三輪 玲子
    ドイツ文學
    1999年 103 巻 90-99
    発行日: 1999/10/15
    公開日: 2018/03/31
    ジャーナル フリー
  • 有田 俊雄
    日本印刷学会誌
    2015年 52 巻 2 号 116-125
    発行日: 2015年
    公開日: 2015/05/15
    ジャーナル フリー
    The printing market for packaging is growing steadily despite the remarkable shrinkage in the commercial and publishing printing industry globally. According to the Smithers Pira report (Dec. 2014), the global printing market for packaging was estimated at €370 billion in 2013, representing a 4% increase from 2012. Further, it is expected to grow at an average annual rate of 7% between 2014 and 2019. As "change" is deemed an essential feature of packages and packaging, printing changes constantly along with the dramatic changes occurring in packages and packaging. The writer is not a printing specialist but a packaging professional who has been following the world packaging industry for many years since 1980's to discern the leading indicators for the near future, defined as the next five or ten years. In short, the printing industry is deepening printing as a tool in sales promotion and information communication. Concurrently, new functions created by a fusion of printing and digital media tools, such as smartphones, enhance the value of printing, including two-way communication between product brand makers and consumers, safety and security of products, and reduction of food losses. A personalized approach in maintaining compliance is one of the most important functions of printed electronics. Every function should match the new function of packages and packaging. Flexible packaging is one of the fastest growing segments in the global packaging industry. Both gravure and flexographic printing are promising growth areas, along with the growth of flexible packaging, and digital printing not only facilitates shorter runs and quicker delivery but also provides a strategic marketing tool for individual customization or personalization of the products. Anti-counterfeit packaging is also an important and currently prominent topic. Online shopping may require distinctive approaches to packaging. Finally, the writer stresses that there is much potential for innovation in printing for packages and packaging.
  • トーマス•マンの「ファウスト博士」論
    恒川 隆男
    ドイツ文學
    1973年 51 巻 45-56
    発行日: 1973/10/10
    公開日: 2008/03/28
    ジャーナル フリー
    Nach Angabe Thomas Manns in der "Entstehung“ ist "Doktor Faustus“ der "Roman meiner Epoche, verkleidet in die Geschichte eines hoch prekären und sündigen Künstlerlebens“. In dem hier gemeinten Künstler, dem fiktiven Tonsetzer Adrian Leverkühn, wollen viele Forscher den Repräsentant des deutschen Geistes sehen, dessen Pakt mit dem Teufel dem Verführtwerden zum Faschismus gleichkommt. Dem widersprechen aber m.E. einige nicht unwichtige Stellen in der Erzählung. Gleich am Anfang stellt der Biograph Zeitblom fest, seine Schrift könnte in der nationalsozialistischen Gegenwart "das Licht der Öffentlichkeit nicht erblicken“. Man kann ferner die Isolation Leverkühns in der präfaschistischen Zeit nicht leugnen; während der Aufführung seiner ersten Shakespeare-Oper verlassen zwei Drittel des Publikums das Theater, und die Gäste, die zu Leverkühn gekommen sind, sein letztes Werk "Dr. Fausti Weheklag“ zu hören, gehen, von seinem vorausgeschickten Bekenntnis unangenehm berührt, einer nach dem andern weg.
    Leverkühn ist zu intellektuell, als daß eine faschistisch berauschte Kunst für ihn nicht fadenscheinig wäre; sein "versatiler Verstand“ akzeptiert kein "sacrificium intellectus“, das die Männer vom Kridwisskreis, die präfaschistischen Ideologen, als Voraussetzung für die Teilnahme an der "Gemeinschaft“ empfehlen. Sein Intellektualismus, der ihn vom Faschismus abgrenzt, hat aber seine eigene Problematik. Er läßt alle Ideen und Wert-vorstellungen der bürgerlichen Humanität im Stich, da er ganz mit Recht den Verfall der bürgerlichen Gesellschaft durchschaut; das Menschliche ist ihm der "Stallwärme“ verdächtig und "fast alle Dinge erscheinen ihm als ihre eigene Parodie“. Sein Intellektualismus steht im krassen Widerspruch zu allem bisherigen Humanen.
    In diesem Zusammenhang ist das zu deuten, was Leverkühn für einen Teufelspakt hält: die Infektion der venerischen Krankheit durch die Umarmung mit einer Dirne, die er Hetaera esmeralda nennt. Er wandte sich der Dirne zu, bei der er eine Liebe suchte, die als der Sinnlichkeit immanent, wegen ihrer Illusionslosigkeit intellektuell am ehrlichsten sein soll. Denn für ihn war die bürgerliche Erotik nicht mehr vertretbar, da das Individuum, an dem sie sich orientieren soll, seine Substanz schon verloren hat. Aber die intellektuell ehrlichste Liebe erweist sich als tödlich krank. Der Teufelspakt steht als Symbol für den Widerspruch zwischen Intellektualismus und Leben, d.h. dafür, daß kein richtiges Leben mehr möglich ist. Sich dem Teufel verschreiben bedeutet: die Intelligenz lässt sich mit dem Leben ein, indem jene den tödlichen Widerspruch mit diesem auf sich nimmt. Der Pakt wird eingeschrieben nicht nur als Krankheit in sein Blut sondern auch in seine Werke als die Tonreihe: heaees (Hetaera esmeralda).
    Der Künstler Leverkühn trägt diesen Widerspruch aus. Auf der einen Seite darf er von seinem Intellektualismus nicht lassen, denn sonst lauert auf ihn das faschistische "sacrificium intellectus“. Auf der anderen Seite aber muß er immer seines Widerspruchs bewußt bleiben und sich verbieten, dessen Folge, die Beeinträchtigung des Humanen, zu akzeptieren. Das Austragen des Widerspruchs heißt "contritio“, von der Leverkühn im Teufelsge-spräch als "stolze Zerknirschung“ erwähnt, stolz nämlich, weil der Intellektualismus keinen Kompromiß eingeht.
    Kunstwerke sind somit die fleurs du mal, die aus der Wunde entsprossen sind, die der Intellektualismus dem Leben zugefügt hat. Das letzte Werk
  • Yohei WATANABE, Takeshi NAKAI, Kazuma OHARA, Takuya NOJIMA, Yexuan LIU, Mitsugu IWAMOTO, Kazuo OHTA
    IEICE Transactions on Fundamentals of Electronics, Communications and Computer Sciences
    2022年 E105.A 巻 12 号 1559-1577
    発行日: 2022/12/01
    公開日: 2022/12/01
    [早期公開] 公開日: 2022/05/25
    ジャーナル フリー

    Searchable symmetric encryption (SSE) enables clients to search encrypted data. Curtmola et al. (ACM CCS 2006) formalized a model and security notions of SSE and proposed two concrete constructions called SSE-1 and SSE-2. After the seminal work by Curtmola et al., SSE becomes an active area of encrypted search. In this paper, we focus on two unnoticed problems in the seminal paper by Curtmola et al. First, we show that SSE-2 does not appropriately implement Curtmola et al.'s construction idea for dummy addition. We refine SSE-2's (and its variants') dummy-adding procedure to keep the number of dummies sufficiently many but as small as possible. We then show how to extend it to the dynamic setting while keeping the dummy-adding procedure work well and implement our scheme to show its practical efficiency. Second, we point out that the SSE-1 can cause a search error when a searched keyword is not contained in any document file stored at a server and show how to fix it.

  • 果してニーチェは〝カリクレスの徒〞であったか?
    東谷 優希
    倫理学年報
    2020年 69 巻 129-143
    発行日: 2020年
    公開日: 2021/05/24
    ジャーナル オープンアクセス
     About 60 years ago, in his essay “Socrates, Callicles, and Nietzsche,” E. R. Dodds argued that Nietzsche’s thought had been inspired by that of Callicles in Plato’s Gorgias, i. e. Nietzsche was the heir to Callicles. Although this claim has had a strong influence up to the present, it seems to remain controversial. This article aims to refute Dodds’ view by examining his arguments and to demonstrate that Nietzsche was by no means the ‘Calliclean.’  In presenting his claim, Dodds made four arguments:(a)Nietzsche’s “blonde beast” is equal to Callicles’ “lion.”(b)Both uphold “φύσις[physis]against νόμος [nomos].”(c)Nietzsche says, like Callicles, what nomos prescribes is a morality of slaves. Nietzsche’s men of resentment “are precisely” Callicles’ “many,” or the weak who preach equality.(d)As Callicles has his own conception of the morality which suits the master class, so Nietzsche claims the necessity of a morality of masters “beyond good and evil,” or within good and bad: Nietzsche defines his “will to power” as “Haben- und Mehrhabenwollen[will to have and have more],” which is inspired by Calliclean term “πλεονεξία[desire to have more].” For Callicles, “τὰς ἐπιθυμίας μὴ κολάζειν[not to suppress desires]” is normative, so is to live in accordance with the “will to power” for Nietzsche.  Each of these, however, is based merely on word similarities. Systematical examination of the contexts in which Nietzsche used Calliclean terms will lead to the completely opposite conclusions: The “blonde beast” differs from Callicles’ “lion,” and Nietzsche does not uphold physis. According to Nietzsche, what nomos prescribes is a morality of masters. Callicles’ “many” are not men of resentment in Nietzsche’s terminology because the latter who preach slave morality are also in master morality. Nietzsche’s master and slave morality are thus not contradictory concepts; both are to be criticized for him. Further, Nietzsche raised “will to power” not as the norm but as the “primordial fact of all history,” the object of accusation.  In conclusion, Nietzsche’s thought is not compatible with that of Callicles: Nietzsche was by no means the ‘Calliclean.’
  • 桑木野 幸司
    日本建築学会計画系論文集
    2001年 66 巻 540 号 301-306
    発行日: 2001/02/28
    公開日: 2017/02/04
    ジャーナル フリー
    Dominican friar Agostino del Riccio (1541-98) was an ardent gardener who wrote agricultural theses on practical gardening and many other works about natural history. In one thesis, he projected an ideal garden for a sovereign, gathering many elements derived from contemporary gardens. These elements, which contained many natural objects, strongly reflected Riccio's interests about natural history. This study examins his ways of representing the natural world, and identifies parallel ways of representation in contemporary studies of natural history, recently termed Emblematic Natural History by history of science scholars.
  • Gisbert FANSELOW
    Neue Beiträge zur Germanistik
    2003年 112 巻 9-47
    発行日: 2003年
    公開日: 2018/03/31
    ジャーナル フリー
  • ─戊申戦争時(1868-69年)の北日本の旅より─
    ベルテッリ・ジュリオ・アントニオ
    イタリア学会誌
    2016年 66 巻 21-52
    発行日: 2016年
    公開日: 2017/12/09
    ジャーナル フリー

    La restaurazione Meiji del 1868, come è noto, spazzò via in poco tempo le vestigia del decrepito regime shogunale dei Tokugawa. Tuttavia, nonostante la nascita del nuovo governo imperiale, diversi feudi settentrionali del Giappone rimasero fedeli a Tokugawa Yoshinobu, l’ultimo shōgun. Questa rottura portò ad una guerra civile (conosciuta come “guerra Boshin”), che vide, tra l’estate del 1868 e la primavera del 1869, il protrarsi degli scontri fra le truppe imperiali e i Tokugawa appoggiati dagli han del Nord fino alla battaglia finale di Ezo, conclusasi nel maggio 1869.

    Il primo Ministro Plenipotenziario d’Italia, conte Vittorio Sallier De La Tour, era giunto in Giappone nel 1867, in seguito alla firma del Trattato di Amicizia e Commercio fra Giappone e Italia. Uno degli obiettivi principali della sua missione era tutelare l’attività dei “semai”, ovvero i commercianti di uova dei bachi da seta. Essi, armati di coraggio e spirito d’iniziativa, già nella prima metà degli anni ‘60 avevano iniziato a recarsi in Giappone allo scopo di procurarsi la preziosa merce, indispensabile per il superamento della crisi in cui versava l’industria serica italiana, messa in ginocchio dalla “pebrina”, un’epidemia che colpiva i bachi da seta riducendone drasticamente le capacità produttive.

    In questo contesto si inserisce una testimonianza inedita particolarmente interessante: il Giornale di un viaggio nel Nord del Giappone del semaio italiano Giacomo Farfara. Si tratta di un manoscritto in italiano inviato a più riprese alla moglie del Ministro d’Italia, la parigina Mathilde Sallier De La Tour, nata Ruinart De Brimont, donna colta, coraggiosa e affascinante. Al giornale di viaggio sono abbinati alcuni schizzi cartografici relativi ad alcune delle località visitate (le baie di Miyako, Hachinohe e Aomori), due lettere confidenziali indirizzate alla contessa De La Tour e un’altra laconica missiva indirizzata al Ministro.

    Farfara fu uno dei semai più attivi in Giappone: di origine livornese ma operante a Milano, dove nel 1870 costituirà, insieme all’amico e socio d’affari giapponese Ōtani Kōzō e al ricco commerciante milanese Brambilla, la “Società Italo Giapponese”, e, nel 1872, insieme al fratello Nino e al socio francese Théophile Grenet, la ditta commerciale “Farfara e Grenet”, attiva per diversi anni tra Milano, Parigi e Yokohama.

    Il Giornale di Farfara inizia a Yokohama il 29 ottobre 1868 e termina a Noheji, nella baia di Aomori il 15 gennaio 1869. La lunghezza del manoscritto è di 57 facciate (di 26-27 righe ciascuna); in esso l’autore narra alla contessa le sue peripezie a bordo di un’imbarcazione a vela, il Gaucho, spesso in balìa di marosi e tempeste. Riporta inoltre i suoi incontri e scambi di vedute con alcuni personaggi che ebbero un ruolo determinante nell’andamento della guerra Boshin. Tra essi spiccano Jules Brunet (1838-1911), ufficiale francese esperto di artiglieria e consigliere militare del Bakufu, che dopo la Restaurazione aveva rifiutato di rimpatriare avendo deciso di combattere fino alla fine al fianco dei Tokugawa e dei loro alleati, e il famoso ammiraglio Enomoto Takeaki (1836-1908), che si era recato con la flotta dello Shogun a Ezo (l’attuale Hokkaidō) e vi aveva istituito un effimero governo provvisorio. Farfara riferisce inoltre alla contessa gli abboccamenti avuti con le autorità di alcune province settentrionali fedeli ai Tokugawa riguardo alla sua scomoda e difficile missione: trasportare a Miyako (nell’attuale Iwate) una grossa partita di armi e munizioni in una fase decisiva della guerra civile.

    In questa indagine, alla luce di alcuni degli stralci più significativi del Giornale e delle lettere, ci si propone di comprendere le motivazioni che avrebbero spinto un italiano, in ottimi rapporti con la moglie del Ministro d’Italia

    (View PDF for the rest of the abstract.)

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