イタリア学会誌
Online ISSN : 2424-1547
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51 巻
選択された号の論文の19件中1~19を表示しています
  • 原稿種別: 表紙
    2002 年 51 巻 p. Cover1-
    発行日: 2002/03/30
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
  • 原稿種別: 表紙
    2002 年 51 巻 p. Cover2-
    発行日: 2002/03/30
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
  • 石田 美紀
    原稿種別: 本文
    2002 年 51 巻 p. 1-24
    発行日: 2002/03/30
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー

    Vittorio De Sica era il divo piu popolare nel periodo fascista, chiamato il ventennio nero, e noto anche come l'epoca dei "telefoni bianchi nella storia del cinema italiano. In questo saggio, esaminero i vari discorsi cinematografici da High politics (politico, economico) a Low politics (film comici, riviste cinematografiche, pubblicita dei film), mettendo a fuoco un attore-regista ossia De Sica; infatti suppongo che attorno alla sua presenza sullo schermo ci sia la possibilita di rileggere la realta' della cultura di regime. L'esordio di De Sica come attore cinematografico fu "Il processo Clemenceau" nel 1918. Ma, prima di avere successo nel cinema, la sua carriera prese avvio nel teatro. La spinta alla celebrita come attore cinematografico avvenne con il ruolo di Bruno in Gli uomini, che mascalzoni ! di Mario Camerini (1932), dove canto Parlami d' amore, Mariu. L'anno 1932 fu decisivo per De Sica, oltre a raggiungere la celebrita, nella parte di Bruno ottenne anche il suo carattere di "gran bravo figlio italiano" (la sua occupazione era quella di modesto autista), che mantenne come sua immagine durante tutti gli anni trenta. Ma non dimentichiamo che un altro carattere, l'uomo galante di alta borghesia, nacque da Due cuori felici di Baldassare Negroni dello stesso anno in cui recito Mr. Brown. De Sica fu bravo in entrambi i diversi caratteri:proprio per questo e, rispetto agli altri attori contemporanei, figura piu significativa e piu complessa ad esempio di Amedeo Nazzari, che interpreto esclusivamente protagonisti eroici. L' industria cinematografica produsse una grande quantita di commedie che i critici battezzarono "telefoni bianchi". Ma cosa era esattamente il genere dei "telefoni bianchi"? In verita questo nome non indica un genere in senso stretto hollywoodiano, ma piu correttamente si tratta di un termine che la critica comincio a usare dalla meta degli anni trenta. L'espressione "telefoni bianchi" indicava tutti quei film commedia nei quali compariva una scenografia in stile art deco realizzata in modo che un telefono bianco brillasse. I protagonisti abitavano in saloni lussosi, indossavano abiti alla moda, guidavano l'automobile e parlavano ai "telefoni bianchi". Percio in questo tipo di film, lo schermo divenne la vetrina dove furono esposte le merci. Certamente il mondo dei "telefoni bianchi" esisteva solo sullo schermo e fu lontanissimo dalla realta quotidiana degli spettatori contemporanei. Per questo i critici neorealistici del dopoguerra lo criticarono violentemente, la denominazione "telefoni bianchi" divento il simbolo della falsita del Regime. Anche adesso la maggior parte degli studiosi ritiene che gli spettatori dei "telefoni bianchi" fuggivano nel mondo di sogno dello schermo per dimenticare la loro vita oppressiva sotto la dittatura. Tuttavia dobbiamo acutamente esaminare la fruizione del pubblico. Nonostante il mondo artificiale di "telefoni bianchi" fosse evasivo, e pericoloso concludere immediatamente che gli spettatori lo accettassero senza riserva, privi di spirito critico. Supongo che la comunicazione tra il pubblico e questo mezzo non sia stata cosi omogenea come gli studiosi pensano. Per analizzare il loro rapporto con il cinema esistono due opere fondamentali, il signor Max di Camerini (1937) e Daro un milione dello stesso regista, in cui De Sica recito i due caratteri simultaneamente. In queste due commedie, De Sica viola il confine di due ceti (piccola-media borghesia e alta borghesia ne il signor Max, lumpen proletariato e un miliardario in Daro un milione), oscillando tra "un bravo figlio" e "un uomo galante". In queste due opere De Sica ci mostra due forme di metamorfosi, e attraverso le quali ispira agli spettatori i vari tipi di comunicazione attiva e complessa, in

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  • 橋本 勝雄
    原稿種別: 本文
    2002 年 51 巻 p. 25-53
    発行日: 2002/03/30
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
    Negli anni sessanta Italo Calvino comincia a scrivere delle opere dal punto di vista narrativo piu sperimentali, traendo molti spunti dalla semiotica e dallo strutturalismo. Da allora in poi nelle sue opere si trovera spesso una narrazione al presente con effetti particolari. Ma anche nel suo primo romanzo "Il sentiero dei nidi di ragno" (1947), scritto negli anni del Neorealismo, troviamo una narrazione singolare in terza persona al presente. Qui la narrazione e diversa da quella del romanzo tradizionale in terza persona al passato. E non ha neppure un narratore diegetico come nella trilogia "I nostri antenati". L'uso del presente puo implicare l'immediatezza della scena, ma d'altra parte potrebbe appiattire i piani narrativi a causa della sua ambiguita temporale. Vorrei esaminare come funziona il tempo narrativo nella realizzazione del romanzo, che e un racconto neorealistico e nello stesso tempo una favola sulla guerra partigiana. Prima, partendo dalle osservazioni puramente grammaticali, sottolineo tre modalita significative di tempo presente. Il primo indica la contemporaneita tra enunciazione e enunciato e provoca l'immediatezza degli avvenimenti. Nel secondo caso, si esprime l'universalita atemporale che allontanandosi da un narratore personale tende alla collettivita. Il terzo e ultimo, tipico delle didascalie teatrali, non descrive un'azione, ma la prescrive o la riassume. Tra i racconti calviniani degli anni quaranta ci sono alcuni testi minori, ma interessanti, che possiamo considerare come testimonianza della ricerca stilistica di Calvino prima di raggiungere il suo stile in terza persona al passato, che invece e dominante nella raccolta di racconti "Ultimo viene il corvo" (1949). Mentre la narrazione in prima persona al passato, aumentando la distanza temporale tra l'avvenimento e il narratore, arriva ad assomigliare a quella in terza persona, la prima persona al presente tende a rappresentare scene statiche, abitudini ripetute o la coscienza interiore del narratore. Messa al presente, anche la terza persona attenua la distanza dalle vicende narrate e puo suggerire la presenza d'un narratore collettivo e partecipante. Possiamo concludere che in generale la narrazione in terza persona al presente consente allo scrittore una grande liberta di scegliere sia un tempo narrativo sia un punto di vista. Ma liberta vuol dire anche incertezza, ambiguita e indeterminatezza. Credo che questa ambivalenza dello stile contribuisca molto al fascino e alla forza del "Sentiero dei nidi di ragno".
  • 三森 のぞみ
    原稿種別: 本文
    2002 年 51 巻 p. 54-75
    発行日: 2002/03/30
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
    Il Comune fiorentino, con la creazione del Priorato nel 1282 e la promulgazione degli Ordinamenti di giustizia nel 1293, comincio a entrare nella sua vera fioritura politica, pur tuttavia sotto la tutela legale del Papato, da cui esso si libero solo all'inizio del Quattrocento dirigendosi verso lo stato territoriale. Nei complessi rapporti fra il Comune fiorentino e il Papato la Chiesa locale e per la sua funzione intermediaria, uno dei punti di intersezione piu importanti. In questo ambito fu creata la dignita del Tesoriere proprio nel 1293 all'interno del Capitolo cattedrale, il quale formava il nucleo del potere ecclesiastico locale insieme al vescovo. Le vicende che riguardano la nuova dignita vengono rintracciate nei documenti diplomatici conservati nell' Archivio Capitolare di Firenze. La tesoreria fu istituita similmente a un nuovo canonicato per iniziativa del vescovo Andrea de' Mozzi il quale intendeva aumentare la sua influenza all'interno del Capitolo. Con il consenso capitolare assunse la dignita Aldobrandino Cavalcanti, nipote del vescovo Mozzi e allora canonico di San Lorenzo. Verso l'inizio del 1297 Cavalcanti lascio la tesoreria con la sua secolarizzazione dovuta al matrimonio. E in questo momento che interviene il Papato. Il cardinale e legato pontificio Pietro da Piperno nomino come nuovo Tesoriere Giovanni Angiolini Machiavelli, il quale era un noto giurisperito e aveva forti rapporti con il Comune. La nomina indusse i canonici cattedrali a fare causa contro Machiavelli per i suoi passati "scandalosi" e la sua scarsa esperienza ecclesiastica. Nel 1301 venne sigillata la pace fra i canonici e Machiavelli, il quale riusci a riprendere la tesoreria con la decisione del cardinale legato Matteo d'Acquasparta. Machiavelli mantenne la dignita a lungo, tuttavia prima del 1317 gli successe Guglielmo Frescobaldi il quale la tenne fino alla sua morte avvenuta nell'estate del 1331. L'undici agosto, immediamente dopo la morte di Frescobaldi, il Capitolo cattedrale decise di abolire la tesoreria e il ventiquattro del medesimo mese ottenne l'approvazione all'abolizione dal legato papale d'Italia cardinale Giovanni Orsini. Ad Avignone il Papa Giovanni XXII, non ammettendo l'abolizione, nomino alla dignita Fredo Rinucci. Dopo le dure controversie fra il Papato e il Capitolo fiorentino, sembra che Rinucci abbia mantenuto il titolo di Tesoriere ma nessuno sicuramente gli successe nella carica. La ricostruzione delle vicende, l'esame delle diverse posizioni e dei diversi interessi fra il Capitolo cattedrale, il vescovo e il Papato offrono un'immagine vivida del sistema del potere ecclesiastico, ed inoltre le osservazioni delle attivita di personaggi particolari come Machiavelli offrono degli spunti per chiarire i rapporti interpersonali fra l'ordine ecclesiastico e quello civile a Firenze.
  • 大黒 俊二
    原稿種別: 本文
    2002 年 51 巻 p. 76-98
    発行日: 2002/03/30
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
    A partire dalla seconda meta del Quattrocento si diffusero nelle citta dell'Italia centro-settentrionale i Monti di Pieta un istituto bancario di prestito su pegno. Fondato dal governo comunale, il Monte di Pieta mirava alla difesa di cittadini poveri contro l'usura praticata dai banchieri ebrei offrendo prestiti a basso tasso d'interesse. Per poter richiedere apertamente l'interesse, tuttavia, si dovette superare la dottrina tradizionale sull'usura che vietava prestiti con qualsiasi interesse aggiuntivo. Come si e riusciti a sormontare il divieto di usura? Da chi e in che modo e organizzato il movimento per la fondazione del Monte? A partire da questa problematica viene qui considerata la predicazione di Bernardino da Feltre e la fondazione del Monte di Pavia nel 1493. La maggior parte dei Monti e nata per la sollecitazione di predicatori francescani osservanti, tra i quali spicca la figura di Bernardino da Feltre che dirisse da solo la fondazione di ben 20 Monti. Attraverso le reportationes (le annotazioni di predicazione parlata) di Pavia nel 1493 e possibile risalire fedelmente agli argomenti bernardiniani sulla necessita del Monte e sulla giustificazione dell'interesse. Avendo come fonti principali reportationes, ma non trascurando altre fonti (statuti di Monte, libri di conti ecc.), si e percio cercato di mostrare l'innovazione compiuta dal Monte nella storia del pensiero economico e in quello bancario.
  • 馬渡 一弘
    原稿種別: 本文
    2002 年 51 巻 p. 99-123
    発行日: 2002/03/30
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
    Questo saggio e composto da tre parti. Nel primo capitolo mostro come e per quale motivo Antoine Thomas, uno studioso francese considerato una autorita nel nostro campo, ha determinato che l'autore dell'Entree d'Espagne, una canzone di gesta franco - italiana, fosse un anonimo padovano. Possiamo cosi vedere come si spiega l'esistenza di due altri autori, Jean de Navarre e Gautier d'Aragon, che sono citati solo in questa canzone (questi sono, dopo tutto, considerati come immaginari dal Thomas). Nel secondo capitolo mostro come va letta la parte in cui c'e la descrizione dei due autori giudicati "immaginari" (se la vediamo dettagliatamente una volta che accettiamo l'opinione del Thomas). Poi presento i problemi che dobbiamo affrontare e che sono poco comprensibili e poco plausibili, se adottiamo l'ipotesi che un unico autore padovano abbia scritto la nostra canzone. Nel terzo capitolo rileggo la parte in questione, presupponendo che ci fossero tre poeti, anziche un unico poeta padovano, e ne ricevo una nuova interpretazione piu ragionevole di quella proposta da Thomas. Cerco di dedurre cosa stesse succedendo nel momento in cui il nostro manoscritto V21 e stato prodotto. Poi raggiungeremo una conclusione inaspettata: i due autori "immaginari" non sono, in realta, pura immaginazione, ma sono due poeti partecipanti alla produzione di un nuovo manoscritto - canzone che contiene una nuova storia. Si potra vedere abbastanza bene in quale condizione i poeti collaboravano per la produzione del manoscritto - canzone completamente nuovo. E cosi potremo vedere anche l'interazione fra i poeti che lavorano talvolta di concerto e talaltra in opposizione. Se ne potrebbe trovare anche il nuovo punto di vista sul problema trasmissione orale e scrittura e su quello dell'improvvisazione epica.
  • 高橋 友子
    原稿種別: 本文
    2002 年 51 巻 p. 124-149
    発行日: 2002/03/30
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
    Gli studi della storia delle cure mediche e dell'assistenza sanitaria hanno avuto un notevole sviluppo negli anni recenti. Purtoppo per adesso gli studi sulla storia dell'ostetricia trattano soprattutto l'eta moderna del Medioevo, questo sia per la maggiore quantita di fonti disponibili che per la possibilita di affrontare l'argomento nel contesto del progresso dell'ostetricia moderna. Tuttavia, varrebbe la pena anche di riesaminare le teorie mediche medievali all'interno dell'ambiente sociale e culturale nel quale si originarono. Anche se dal punto di vista della medicina moderna si trovano degli errori nelle teorie mediche basate sui concetti aristotelici e galenici e certo che tali teorie influenzarono non poco i pensieri e i valori della gente dell'epoca. In questo saggio si esamina il primo trattato per le levatrici scritto in volgare, De regimine pregnantium et noviter natorum usque ad septennium (le parti prima e seconda), di Giovanni Michele Savonarola, un medico d'origine padovana che servi alla corte dei principi d'Este di Ferrara, nonno del piu noto Girolamo. Provero a indagare le teorie della generazione dell'epoca e poi a ricostruire l'ambiente delle pregnanti, e il rapporto tra i medici e le levatrici, analizzando i consigli del medico alle levatrici e alle pregnanti. Nonostante si basi sulle teorie mediche greco-romane e arabe, De regimine contiene le ricche e concrete informazioni e gli esempi delle esperienze dell'autore stesso. Nell'epoca di Savonarola le levatrici si occupavano del parto normale in generale. Nei casi difficili, che richiedevano qualche intervento chirurgico, a loro era consigliato di rivolgersi ai medici ufficiali. Sebbene non sia dato sapere quanti potessero accedere alla lettura del suo trattato, esso e stato scritto sicuramente per ceti abbastanza vasti, inclusi non solo medici e intellettuali, ma anche levatrici e donne popolane. Savonarola sarebbe stato l'unico a scrivere un'opera di questo tipo, e quindi la si potrebbe apprezzare come un'opera nata in un punto nel quale convergevano le esperienze teoriche di differenti scuole mediche ma anche l'esperienza pratica del volgo. Nei Cinquecento e Seicento i medici italiani ed anche francesi che scrissero trattati riguadanti l'ostetricia affrontavano il loro mestiere in due modi, in un caso studiavano le scienze che ricercano la natura inclusi gli uomini, nell'altro tenevano un atteggiamento moralista disponibile a dare consigli utili alle famiglie delle citta. E certo che l'opera pionierisitica di Savonarola e servita da modello per gli studiosi dei secoli successivi. Tuttavia, un elemento che egli non condividera con loro e la diversa considerazione della donna. Mentre i medici dei secoli successivi rivolgeranno a mariti e padri i loro trattati, nell'opera di Savonarola le donne mantengono una parte di primo piano. Pertanto il suo trattato puo considerarsi ancora oggi eccezionale.
  • 丸山 桂介
    原稿種別: 本文
    2002 年 51 巻 p. 150-251
    発行日: 2002/03/30
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
  • 永沼 博道
    原稿種別: 本文
    2002 年 51 巻 p. 262-268
    発行日: 2002/03/30
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
  • 須藤 祐孝
    原稿種別: 本文
    2002 年 51 巻 p. 269-286
    発行日: 2002/03/30
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
  • 米川 良夫
    原稿種別: 本文
    2002 年 51 巻 p. 287-308
    発行日: 2002/03/30
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
  • 原稿種別: 付録等
    2002 年 51 巻 p. 309-
    発行日: 2002/03/30
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
  • 原稿種別: 付録等
    2002 年 51 巻 p. 310-315
    発行日: 2002/03/30
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
  • 原稿種別: 付録等
    2002 年 51 巻 p. 316-319
    発行日: 2002/03/30
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
  • 原稿種別: 付録等
    2002 年 51 巻 p. 320-
    発行日: 2002/03/30
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
  • 原稿種別: 表紙
    2002 年 51 巻 p. Cover3-
    発行日: 2002/03/30
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
  • 原稿種別: 表紙
    2002 年 51 巻 p. Cover4-
    発行日: 2002/03/30
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
  • 原稿種別: 文献目録等
    2002 年 51 巻 p. 252-261
    発行日: 2002/03/30
    公開日: 2017/04/05
    ジャーナル フリー
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