Studi Italici
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Volume 54
Displaying 1-18 of 18 articles from this issue
  • Article type: Cover
    2004 Volume 54 Pages Cover1-
    Published: October 25, 2004
    Released on J-STAGE: April 05, 2017
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  • Article type: Cover
    2004 Volume 54 Pages Cover2-
    Published: October 25, 2004
    Released on J-STAGE: April 05, 2017
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  • Yuji MURASE
    Article type: Article
    2004 Volume 54 Pages 1-27
    Published: October 25, 2004
    Released on J-STAGE: April 05, 2017
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    Nella Gerusalemme liberata, Tasso usa ripetutamente l'enjambement cioe "il rompimento dei versi", e ne considera 1'effetto in uno scritto teorico. Cerchero con questo articolo di mettere in evidenza il significato e le forme particolari di enjambement tassiano, trattando sopratutto la sua teoria poetica. Non si pud ricercare il significato di enjambement tassiano, senza considerare il concetto di "gravita". Nella Lezione sopra un sonetto di Monsignor Delia Casa, Tasso defmisce il rompimento dei versi come un'arte che accresce la gravita del poerna eroico, analizzando il sonetto Questa vita mortal dellacasiano. Questa "gravita" non si deve ricercare per se stessa, ma in relazione con il concetto contrario, cioe la "piacevolezza" della lirica e della lingua toscana. Tasso doveva inventare un parlare grave e magnifico portando avanti uno studio incessante per scrivere l'epica classica in lingua toscana, perche non era stato scritto in volgare nessun capolavoro esemplare prima di lui e la sua Gerusalemme, ed in quel periodo la lingua toscana era giudicata non adatta alia gravita dell'epica, ma solo alia piacevolezza della lirica d'amore. Da questa prospettiva si chiarira che il rompimento dei versi tassiano non solo tende ad accrescere la gravita, ma a sopprimere la piacevolezza lirica e quella insita nella lingua toscana. Non e meno significativa la ricerca delle forme del rompimento dei versi. Non e stato messo ancora in chiaro quali forme di enjambement fossero giudicate piu aspre e piu gravi dai poeti del Cinquecento. II presente articolo chiarisce alcune delle forme di enjambement ritenute particolarmente potenti da Tasso e da altri poeti contemporanei. L'articolo si incentra sulla poetica tassiana, ma non ignora quella di Giraldi Cinzio, un altro poeta importante che critica dettagliatamente il rompimento del versi sostenendo il punto di vista della piacevolezza della lingua toscana. Nella prima parte dell'articolo, attraverso 1'analisi della critica di Giraldi, vengono messe in luce alcune forme "aspre" di enjambement e la sua funzione negativa di danneggiare la piacevolezza della lingua; nella seconda, si traccia la valutazione contraria tassiana e lo sfondo storico; nella terza si illustrano le forme particolarmente "gravi" del rompimento dei versi per Tasso. Nella parte conclusiva verra invece presa in considerazione la tendenza tassiana di purificare l'eccesso di gravita, eliminando l'abuso di enjambement nei soggetti piacevoli della lirica.
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  • Yasuhiro Saito
    Article type: Article
    2004 Volume 54 Pages 28-58
    Published: October 25, 2004
    Released on J-STAGE: April 05, 2017
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    Il costume del "Cicisbeo", ossia del Cavalier Servente, sorto nello scorcio del XVII secolo, dilaga rapidamente nell' intera aristocrazia italiana, e fiorisce per piu di un secolo fino al crollo dell' Ancien Regime ad opera della Rivoluzione borghese. Anche Goldoni e attratto da questo interessante fenomeno cosi esclusivamente italiano, prevalentemente aristocratico e sotterraneamente anticlericale, e ne ridicolizza la smoderatezza, anche se nel complesso ci appare piuttosto indulgente verso tale costume. Soprattutto nel dramma "la Villeggiatura", del 1756, egli si dedica a una riflessione teorica sul cicisbeismo, e ci pare che elogi il trionfo del casto amore platonico e della "vera costanza" tra le dame e i cavalieri. Che cosa intende comunicarci l'autore in questa commedia? Gli indizi per chiarirlo si trovano nei 3 commenti sull' opera da lui stesso trasmessici. 1) In "L'Autore a chi legge", del 1753, Goldoni scrive : "Questa commedia sarebbe stata piu fortunata, se alcune scene fossero state scritte con meno studio e con minor volonta di dir bene. Parve ad alcuni (o ad alcune) che i pensieri portati in Italia dal viaggiatore abbiano un po' dell'impertinente, e se mai tali massime venissero in qualche parte adottate, temono che si sconvoglierebbe il regno della galanteria. Oh verita benedetta, pochi ti vedono di buon occhio! Lettor carissimo, avrei da dirti parecchie cose, ma il tempo stringe, e si awicina la mia partenza per Roma...." Il suo commento fmisce qui e cede il posto alle chiacchiere sul soggiorno romano, impiegando uno spazio 3 volte piu ampio del commento. Perche 1'autore evita di parlare dell' opera, pur ammettendo al "letter carissimo" di avere "parecchie cose" da dirgli? Fino ad oggi nessuno ne ha spiegato il perche in modo convincente. 2) Le terzine del Capitolo veneziano del 1760: "E sentir criticar zente ordenarie / gode la nobilta, piu che sentir / certe cossete al so piaser contrarie. / Per esempio qualcossa ho inteso a dir / de la Villeggiatura, perche in quela / qualche soggeto s'ha sentio a ferir. / No i ha dito: "l'e bruta, o la xe bela"; / i ha dito: "no sta ben de publicar / certi costumi a suon de campanela." Questi "certi costumi" alludono sicuramente alia vita immorale dei nobili villeggianti interamente dediti ai giochi, ai banchetti e al malcostume dei cicisbei, e vi si puo intuire una forte irritazione dell'autore per l'arroganza del ceto aristocratico che "in se crede esser lecito cio che nell'inferior si condanna" 3) Nei "Memoires" del 1787 Goldoni ci appare come un giudice molto severo e distaccato nei confront! dei personaggi, e li condanna tutti in blocco come galanti e cicisbei: "Donna Florida, qui est de la partie de Donna Lavinia, a son cicisbee avec elle, et la maitresse de la maison a le sien. La jalousie s'en mele; la promenade fournit des rencontres de hasard, qu'on prend pour des rendez-vous. Les amies se brouillent; un mal de tete de commande derange la partie au milieu de la belle saison. Les Dames partent pour la ville, les galans les suivent, et la Piece finit. II n'y a point d'interet dans cette Comedie" Questa narrazione contiene una significativa discrepanza con l'originale; l'autore ricorda che "la promenade fournit des rencontres de hasard, qu'on prend pour des rendez-vous", mentre le scene in questione non si trovano nell'originale, e corrispondono esattamente a quelle della disputa dei cicisbei sulla costanza. E la dichiarazione che "il n'y a point d'interet dans cette Comedie" ci rivela che il tema del cicisbeismo non interessa granche il drammaturgo italiano di origine borghese, tantomeno i lettori francesi. Da questi presupposti si puo

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  • Juri Waguri
    Article type: Article
    2004 Volume 54 Pages 59-77
    Published: October 25, 2004
    Released on J-STAGE: April 05, 2017
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    Niccolo Machiavelli, considerate il fondatore della politologia moderna, scrisse i suoi capolavori De principatibus e Discorsi dopo che fu stato colpito dalle awersita e costretto in fine a ritirarsi nella sua villa a Sant'Andrea in Percussina. Ma resta un mistero quando e perche mise mano a queste imprese. Sappiamo soltanto che fini De principatibus poco prima del 10 dicembre 1513, perche lo dichiara lui stesso nella lettera al suo caro amico Francesco Vettori con la data di questo giorno. E la prima volta che Machiavelli parla della sua opera; nelle precedente nove lettere inviate a Vettori, ne mantiene silenzio totale, non ne fa nemmeno un lievissimo accenno. Ma perche? La prima lettera da Machiavelli a Vettori venne scritta il 13 marzo 1513 quando Machiavelli fu appena uscito dal carcere. Poi cominciarono a scambiarsi lettere. Fra le altre la quinta lettera da Machiavelli, del 29 aprile 1513, e molto importante; e la prima lettera dopo il suo ritiro in villa ed e straordinariamente lunga, parlando della politica per la prima volta nelle lettere a Vettori. Infatti e la risposta alia lettera da Vettori del 21 aprile che gli informa della ultima tregua fra la Francia e la Spagna e che lo invita a discussione politica. Inoltre, di questa lettera ci sono rimasti due testi, la prima stesura e la copia finale che Vettori riceve. A prima vista la differenza fra i due testi sembra insignificante, perche per la maggior parte sono ugualissimi. Sono diversi quasi solo nel punto che la prima stesura ha il preambolo ma e priva delle frasi conclusive, mentre la copia finale ha le frasi conclusive ma e priva del preambolo. Eppure la comparazione minuziosa fra il preambolo della prima stesura e le frasi conclusive della copia finale da una chiave per sapere lo stato psicologico di Machiavelli. Il preambolo della prima stesura ha un tono emozionato. Machiavelli, che ebbe rinunciato al ritorno nel mondo politico e deciso di andare in una vita tranquilla, desperato e scoraggiato, ritrovo la speranza nella lettera di Vettori. Vettori lo loda per la sua perspicacia e per il suo discernimento, e gli chiede di dare il suo giudizio sull'intenzione del Re di Spagna. Cosi incitato, riempito di coraggio, Machiavelli comincio a svolgere a lungo il suo parere. Si puo vedere l'entusiasmo di Machiavelli soprattutto nelle due parole che si trovano sopra la lettera: <<Ihesus Maria>>.D. Questo e 1'unico caso in cui Machiavelli mette i nomi di Santi all'inizio di una lettera. Di solito non era un uomo religioso, ma in questo momento, forse per eccesso di gioia, gli sfuggirono queste parole. Tuttavia Machiavelli riscrive la lettera. Tronca il preambolo e mette invece le frasi conclusive, ma in un tono molto piu calmo, senza <<Ihesus Maria>> ne nessun'altra parola che mostri la sua gioia. Dietro questo cambiamento sembra nascosta un'idea che sarebbe nata nella sua mente mentre scriveva la prima stesura: l'idea di scrivere un discorso sulla politica con cui potesse far sapere la sua capacita e che gli servisse a trovare un impiego. Ma l'idea doveva essere mantenuta in segreto, nemmeno a Vettori, perche Machiavelli era in una posizione difficile. L'autorita medicea gli fissava gli occhi perche non cospirasse contro i Medici. Era opportune non mostrare l'interesse per la politica. Dunque fmgeva di stare in ozio, chiacchierando e giocando d'azzardo con i villani durante il giorno, e scriveva di notte segretamente, come dice nella lettera del 10 dicembre. E solo quando ebbe completato De principatibus lo confesso a Vettori ed espresse la sua speranza ardente di trovare un impiego offrendo l'opera a Giuliano de' Medici. Fra le contrastanti parti dei due testi della lettera del 29 aprile 1513, si puo leggere la risoluzione di Machiavelli. Scrisse, non per diventare politologo ma per ritornare alia vita attiva nel mondo

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  • Motoaki Ishii
    Article type: Article
    2004 Volume 54 Pages 78-105
    Published: October 25, 2004
    Released on J-STAGE: April 05, 2017
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    Enrico Hillyer Giglioli (1845-1909), noto zoologo, visito il Giappone nel 1867 insieme con la prima missione ufficiale italiana diretta da Vittorio Arminjon imbarcata sulla pirocorvetta Magenta. Dopo il suo rientro in patria, egli lavoro al Museo Zoologico dell'universita di Firenze per quasi quaranta anni. Documenti recentemente rinvenuti in diversi archivi fanno emergere il fatto che egli propose uno scambio di uccelli impagliati al Museo Nazionale di Tokyo. In questo saggio vorrei illustrare tale vicenda sulla base di questi documenti. Alia terza Esposizione Internazionale Geografica che si tenne a Venezia nel 1881, il governo giapponese espose diversi oggetti che furono poi donati ad alcuni musei italiani tra cui il Museo Zoologico di Firenze. E' ancora possibile identiflcarli mediante il "Manuale" conservatovi. Due anni piu tardi Giglioli scrisse una lettera di ringraziamento al governo giapponese ed in tale occasione propose il citato scambio di uccelli impagliati al Museo Nazionale di Tokyo dando origine alia vicenda. Il museo giapponese per mancanza di fondi rifiuto inizialmente la proposta ma intervenne il Ministro degli Affari Esteri giapponese Kaoru Inoue, che insistette sull'importanza di tale scambio culturale per lo sviluppo delle scienze nel paese. Il Ministero dell'Agricoltura e Commercio, in seguito a questa indicazione di Inoue, chiese fondi al Primo Ministro che rispose quasi positivamente. Nell'esercizio finanziario del 1885 il Ministero dell'Agricoltura e Commercio finalmente destine 370 yen per raccogliere uccelli, farli impagliare e spedire in Italia. Cosi il progetto fu realizzato due anni e otto mesi dopo la proposta di Giglioli. Lo zoologo scrisse un'altra lettera di ringraziamento spedita insieme con suoi libri scritti in italiano, ma senza spedire nessun esemplare di volatile impagliato in Giappone. Nemmeno nelle sue opere successive, il Giglioli mostro purtroppo alcun intereresse circa il materiale mandate dal Giappone. La donazione del governo giapponese quindi rimane un episodic isolate nella storia degli scambi tra Italia e Giappone.
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  • Tomoko Hanamoto
    Article type: Article
    2004 Volume 54 Pages 106-131
    Published: October 25, 2004
    Released on J-STAGE: April 05, 2017
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    In Notturno indiano (1984) vi sono vari element! che conferiscono al testo un'atmosfera vaga e onirica: elementi che appartengono a livelli diversi, fra cui quello della struttura narrativa, dell'organizzazione delle frasi e dell'opacita del significato di certe parole. Esaminando il romanzo ci si accorge che l'opacita si crea proprio perche c'e qualcosa che impedisce al lettore di comprendere appieno cio che dice il testo. Il lettore, costretto ad affrontare l'ambiguita testuale in questo senso, e guidato alia percezione di un aspetto sfuggente della narrazione. Il luogo privilegiato ove ricercare questo aspetto inquietante e la Nota dell'autore, in quanto vi sono compresi elementi che sospendono il giudizio e vengono nieno all'ordine logico. Nel momento in cui si legge la Nota, infatti, nella quale si suggerisce che la rotta seguita dal protagonista sia costituita da "percorsi incongrui", il lettore sta gia a sua volta percorrendo percorsi incongrui ancora prima che la storia cominci. La guida utilizzata dal protagonista nel suo viaggio porta il nome di una guida realmente esistente. Si puo percio avanzare 1'ipotesi che questa, pur contenendo descrizioni divergenti da quella reale, faccia da ponte tra il mondo della finzione e quello reale. Poiche l'autore indica la possibilita che il libro venga usato come una guida, si ha una mise en abime delle due guide, che rende il gioco finzione-realta ancora piu sottile. La relazione tra l'io-narrante e Famico Xavier da lui ricercato non puo essere fissata con chiarezza per via dell'identita in perpetua trasformazione di entrambi. Xavier, infatti, nel romanzo viene definite ora come un amico di un tempo del protagonista, il traduttore simultaneo o lo scrittore delle storie che parlano "di cose non riuscite", ora come il fratello del protagonista (in un sogno fatto nella biblioteca). Il profeta jainista che incontriamo nella fermata dell'autobus dice che il protagonista, li presente, non e altro che 1'apparenza del mondo, quando cio che conta di piu, la sua anima individuale, si trova altrove. Attraverso questo episodic si comincia a sospettare che la ricerca dell'amico Xavier non sia altro che quella del proprio doppio. La vaghezza in Notturno indiano e marcata inoltre dall'ambigua relazione tra l'autore e il protagonista del romanzo. Lo scrittore, infatti, sembra riluttante ad ammettere che il viaggio di cui parla il romanzo appartenga esclusivamente al protagonista che racconta in prima persona. L'autore, inoltre, ci lascia intravedere l'operazione attraverso cui awicina l'identita dell'io-narrante alia sua, alludendo che sia la professione che l'eta del protagonista, la cui identita ci e quasi del tutto ignota, coincidano alle sue. Anche l'uso del passato prossimo al posto del passato remote in un periodo nella Nota iniziale (di cui il soggetto e presumibilmente il protagonista) tradisce l'operazione di awicinamento di identita. Tutte queste incertezze contribuiscono a creare la Vaghezza del romanzo, che in quanto tale ci invita a viaggiare ripetutamente nel mondo onirico di Notturno indiano. Ogni volta che rileggiamo il romanzo ci troviamo di fronte a qualcosa di nuovo che costituisce una possibile chiave per la comprensione della storia. E questo a permetterci di affermare che la Vaghezza in Notturno Indiano ha la funzione di segnale retorico che ci promette ad ogni rilettura una nuova scoperta.
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  • Article type: Bibliography
    2004 Volume 54 Pages 132-142
    Published: October 25, 2004
    Released on J-STAGE: April 05, 2017
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  • Article type: Appendix
    2004 Volume 54 Pages 143-
    Published: October 25, 2004
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  • Article type: Appendix
    2004 Volume 54 Pages 144-147
    Published: October 25, 2004
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  • Article type: Appendix
    2004 Volume 54 Pages 148-153
    Published: October 25, 2004
    Released on J-STAGE: April 05, 2017
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  • Article type: Appendix
    2004 Volume 54 Pages 154-158
    Published: October 25, 2004
    Released on J-STAGE: April 05, 2017
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  • Article type: Appendix
    2004 Volume 54 Pages 159-160
    Published: October 25, 2004
    Released on J-STAGE: April 05, 2017
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  • Article type: Appendix
    2004 Volume 54 Pages 161-
    Published: October 25, 2004
    Released on J-STAGE: April 05, 2017
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  • Article type: Appendix
    2004 Volume 54 Pages App1-
    Published: October 25, 2004
    Released on J-STAGE: April 05, 2017
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  • Article type: Appendix
    2004 Volume 54 Pages App2-
    Published: October 25, 2004
    Released on J-STAGE: April 05, 2017
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  • Article type: Cover
    2004 Volume 54 Pages Cover3-
    Published: October 25, 2004
    Released on J-STAGE: April 05, 2017
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  • Article type: Cover
    2004 Volume 54 Pages Cover4-
    Published: October 25, 2004
    Released on J-STAGE: April 05, 2017
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